Appartamenti e aree commerciali il futuro dell’ex fornace Cavasin
SPINEA. Dopo lo sgombero arrivano buone notizie per l’ex fornace Cavasin, con i proprietari che ora garantiscono la messa in sicurezza in previsione di una imminente riqualificazione. Intanto, però, arriva anche la richiesta da parte della proprietà stessa di un aiuto dalla cittadinanza perché siano evitate nuove occupazioni abusive.
A pochi giorni dalla segnalazione alle forze dell’ordine dell’arrivo di un gruppo di abusivi sgomberati da Mestre e Marghera all’interno dell’ex fornace Cavasin e appena un giorno dopo l’intervento delle forze dell’ordine per ripulire l’area e chiudere tutti gli accessi, deciso di comune accordo dal Comune e dai proprietari dell’immobile dopo un’interrogazione urgente pentastellata in giunta comunale, è la stessa società che gestisce la fornace a precisare quello che sarà ora il futuro dello stabile, che sembra avviato verso una rapida e positiva soluzione.
«Lo sgombero è stato solo il primo passo», dicono i proprietari, «ma siamo già impegnati nelle fasi preliminari di gestione di un nuovo progetto di riqualificazione urbanistica dell’area, con creazione di appartamenti e area commerciale».
Il progetto precedente risalente al 2014 e prevedeva la riqualificazione dell’edificio storico con la demolizione e ricostruzione delle superfici accessorie e destinazione ricettiva e commerciale non andò in porto – a sentire la società – solo per l’improvvisa scomparsa di uno dei principali finanziatori, ma ora i proprietari sono pronti a ripartire, iniziando proprio da questo sgombero e dai controlli costanti che seguiranno.
«Noi siamo di Padova», spiegano, «e non possiamo ovviamente essere sempre presenti, ma è nostra intenzione garantire le condizioni di sicurezza dello stabile privato fino all’avvio dei lavori».
Per questo, però, la proprietà chiede anche un aiuto ai “vicini di casa”: «È purtroppo prassi comune da parte di ragazzi che vogliono farsi vedere grandi e forti entrare nell’area della fornace dal parco Nuove Gemme guadando lo scolo consortile. Questo, oltre che vietato, è altamente pericoloso. Chiediamo se possibile a chi vede episodi del genere di documentarli con foto o video, oppure impedendo ai ragazzi di entrare. Sarebbe già un passo in avanti positivo rispetto al semplice denunciare dopo che i fatti sono accaduti. Da parte nostra l’impegno sarà massimo e speriamo nel minor tempo possibile», concludono i proprietari, «quello cioè di trasformare la fornace in un posto nuovamente vivibile e che sia di esempio per Spinea».
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