«Aperture festive dei negozi. Il Patriarca è dalla nostra parte»

L’incontro con Tiziana D’Andrea, leader del movimento Domenica No Grazie: «È stato commovente». Moraglia ha incontrato anche il padre del bambino che aveva scritto una letterina al Papa
TOME' SPRESIANO PROTESTA COMMESSE DEL ''PLAVIS'' NON TOCCATECI LA DOMENICA
TOME' SPRESIANO PROTESTA COMMESSE DEL ''PLAVIS'' NON TOCCATECI LA DOMENICA

Il patriarca Francesco Moraglia ieri mattina ha ricevuto nel palazzo patriarcale Tiziana D’Andrea, trevigiana, ex commessa, leader del movimento “Domenica No Grazie”, assieme a Roberto Aggio, imprenditore di Resana. Prima di loro a colloquio con la guida della Chiesa veneziana c’è stato il lavoratore, anche lui del movimento che si batte contro il lavoro festivo ad oltranza, che non molto tempo fa ha ricevuto la telefonata di Papa Francesco, colpito dalla letterina del figlio. Era stato proprio lui, subito dopo la chiamata, a prendere la cornetta e chiedere di poter avere un incontro privato con il patriarca Francesco, per cercare appoggio. È stato poi deciso che i due colloqui si sarebbero svolti in due distinti momenti.

Il senso però non cambia. Moraglia - fanno sapere dal Patriarcato - ha ascoltato con attenzione le motivazioni di Tiziana D’Andrea, anche perché toccano temi quali il lavoro, la famiglia, la conciliazione di queste due realtà, ma anche il valore della domenica, che sono care alla chiesa. Materie che stanno a cuore non solo al Patriarca, ma anche ai vescovi e alla Conferenza episcopale triveneta».

Quanto riportato, dunque, è materia delicata, che a Moraglia preme. Il lavoratore della zona commerciale di Marcon, invece, ha voluto mantenere il riserbo, vivendo un momento riservato, fuori dal clamore. «Devo dire», spiega Tiziana D’Andrea, «che da mesi è la prima volta che ci confrontiamo con qualcuno che ha colto ogni aspetto della battaglia che portiamo avanti: imprenditoriale, commerciale, ambientale, familiare, sociale, tutte questioni che si legano. Abbiamo portato al Patriarca testimonianze, come quella di un padre separato che ha i figli un fine settimana sì e uno no, il quale non riesce a vederli perché lavora tutte le domeniche. Abbiamo letto lettere e mostrato segnalazioni che ci sono arrivate via web. È stato commovente. Moraglia ci ha parlato dell’uomo, che oggi è considerato dalla nostra società come un ingranaggio di una macchina, di valori e di umanesimo».

Un incontro ancora più attuale in vista del Natale, delle aperture no-stop, dello shopping festivo. Del resto la Chiesa continua a predicare il valore del riposo, del rispetto delle festività, l’importanza di dedicare del tempo a rinsaldare i legami familiari, oggi sempre più a rischio. Il prossimo passaggio di “Domenica No Grazie”, sarà quello di tornare in Regione, per cercare di capire se tra le pieghe legislative c’è ancora spazio per impugnare nuovamente decreti e normative che ai lavoratori non piacciono.

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