Aperture festive dei negozi a gennaio un tavolo etico
«Un primo passo per cambiare la legge Monti». Tiziana d'Andrea (Domenica No Grazie Veneto), definisce così l'incontro che si è svolto ieri in Regione, con l'assessore allo Sviluppo economico, Roberto Marcato e l'assessora Manuela Lanzarin. Con lei don Enrico Torta, che da anni, oramai, sostiene la causa dei lavoratori della grande distribuzione costretti a lavorare no-stop, parecchi anche senza percepire alcuna maggiorazione, l'imprenditore Roberto Aggio e il direttore della Sme di Marghera. «È stato un incontro davvero propositivo», spiega, «abbiamo chiesto un calendario etico e chiesto che vengano messi dei paletti alle festività, giorni in cui scatta il cartellino “rosso” e non si lavora. Giorni che non sono solo legati alla religione come Natale, Santo Stefano, Pasqua, Capodanno, ma anche alla cultura, alla storia del Paese, alle conquiste, alla tradizione, come il Ferragosto, il Primo Maggio, il 25 aprile». Prosegue: «L'assessore Marcato ci ha assicurato che a gennaio verrà dato il via al tavolo etico, che vuole venga esteso anche a tutti i parlamentari veneti, che verrà anticipato da un incontro con la stampa e le categorie il 14 dicembre. Per noi questo è il primo passo per cambiare la legge Monti».
«Noi crediamo in una certa politica verso il personale», spiega lo storico direttore della Sme, Massimo Carrer, «vogliamo che il personale sia motivato, che faccia bene, creare le condizioni perché ciò accada, il che significa stare in famiglia e riposarsi e oggi per come la vita è organizzata, ciò avviene la domenica. Siamo convinti che tenere aperto la domenica non faccia aumentare i consumi ma li spalmi e basta sui sette giorni». Prosegue: «L'incontro è stato positivo, ancora una volta l'assessore Marcato ha dato dimostrazione di essere favorevole e disponibile verso la nostra causa. Sarà lui a convocare un tavolo etico al quale cercheremo di far sedere tutte le rappresentanze che hanno a che vedere con commercio e distribuzione in Veneto, per far capire che il problema è importante, che bisogna fare qualche cosa, siamo l'unico Paese in Europa ridotto così, anche i magazzini La Fayette la domenica chiudono». Ribadisco: «Per lavorare bene si deve stare bene, se si sta male al lavoro non si può vivere bene, perché al lavoro passiamo l'80 per cento della vita».
La conferma proviene dall'assessore Marcato: «È un tema di civiltà, lo dico serenamente, sono uno dei primi firmatari contro le aperture festive e domenicali quando non necessarie, e qui ci sono ipotesi di centri e catene aperte a Natale e primo dell'anno, non è che ne abbiamo davvero bisogno, proprio no. I piani sono due, quello normativo, su cui dobbiamo lavorare, e c'è la conferenza stato-regioni per questo. Ma qui serve in realtà un movimento d'opinione che coinvolga sindacati, categorie, dipendenti, aziende e soprattutto parlamentari di destra e sinistra veneti. Perché c'è solo un organo che fa le leggi e si chiama Parlamento, e siccome siamo tutti d'accordo su questo tema, le leggi si cambiano, non c'è nulla di iscritto, non sono tavole bibliche. Rivediamo queste posizioni. Che io citi Woytila è tutto dire, ma ricordo che Giovanni Paolo II diceva che il capitalismo deve essere etico, ed è vero. Il capitalismo deve avere un volto umano che non contempli solo il profitto. Su questo tema serve una riflessione profonda».
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