Anziano morto, indagati tre medici
CAORLE. Tre medici, uno in servizio al Pronto soccorso di Caorle e due in servizio a San Donà, sono stati iscritti nel registro degli indagati in relazione alla morte di Antonio Stefanutto, un pensionato di 85 anni residente in via Boite 7, nel rione di Santa Margherita, deceduto lo scorso 13 agosto a Caorle.
L’uomo qualche giorno prima di morire, il 7 agosto, era rimasto coinvolto in un incidente stradale in città. Era stato infatti travolto da una macchina, guidata da una donna originaria dell’Ucraina, mentre passeggiava per la strada. Stefanutto è stato prima visitato al pronto soccorso di Caorle, e da qui trasferito a San Donà. Dopo l’ultima visita nel nosocomio sandonatese è stato riaccompagnato a casa. Sei giorni più tardi si è sentito male ed è mancato.
Sulla vicenda vuole vederci chiaro il pubblico ministero della Procura di Pordenone, Matteo Campagnaro, che ha aperto un’inchiesta mettendo sotto indagine gli operatori sanitari. A chiarire i fatti dovrebbe essere l’autopsia, che verrà eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli domani pomeriggio alle 18 nell’obitorio di via Friuli a Portogruaro.
Antonio Stefanutto conduceva una vita tranquilla, nella serenità della pensione. Oltre alla moglie ha lasciato nel dolore un figlio, una figlia e diversi altri parenti. Il rosario in suffragio è stato recitato martedì pomeriggio. In città sono comparse le epigrafi, che annunciano l’avvenuto decesso, specificando che i funerali verranno celebrati in “data da destinarsi”.
Il motivo è presto detto. Finché l’esame autoptico non chiarirà come sono andate effettivamente le cose, sarà molto difficile che le esequie vengano celebrate nel fine settimana. L’unica cosa certa è la chiesa prescelta per il rito funebre: il duomo di Santo Stefano.
Il 7 agosto era una tranquilla domenica. Quello in cui rimase coinvolto Antonio Stefanutto sembrava proprio un incidente banale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno ascoltato la signora ucraina che l’aveva travolto al volante della propria auto. Lei non figura indagata, almeno non ancora. L’85enne prima è stato trasferito al pronto soccorso di Caorle; poi a quello di San Donà e infine a poche ore del sinistro è rientrato a casa.
Non sono stati i familiari a chiedere delucidazioni sulle cause del decesso. E’ stata proprio la magistratura a muoversi. Il giorno della sua morte, il 13 agosto, l’equipaggio del Suem di Caorle ha chiamato i carabinieri, e come da prassi è sopraggiunto il medico legale. La relazione del professionista è finita sul tavolo di Matteo Campagnaro.
Al magistrato qualcosa è parso davvero poco chiaro, e ha aperto così un fascicolo che indaga i tre medici. Si ipotizza una correlazione tra la morte e il coinvolgimento nell’incidente. Da qui il conferimento per l’incarico dell’autopsia, fissata domani pomeriggio.
Rosario Padovano
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia