Anziano cadde dalla bici risarcito con 93 mila euro

MARTELLAGO. La bici si spezza in corsa, l’anziano cade rovinosamente sull’asfalto e resta ferito in modo serio, riportando un’invalidità del 20 per cento. Fa causa in sede civile all’azienda produttrice delle bici, con sede in provincia di Padova, e ottiene un risarcimento di oltre 93 mila euro prima che si arrivi a sentenza. Protagonista della vicenda è un martellacense, S.V. le sue iniziali, classe 1933, difeso dall’avvocato Giorgio Caldera del Foro di Venezia.
L’incidente risale al pomeriggio del 17 febbraio 2012. L'anziano, che all’epoca aveva 78 anni, era in sella alla sua bicicletta a pedalata assistita acquistata da un rivenditore della zona pochi mesi prima e tenuta in ottimo stato. Lungo via Selvanese a Olmo, poco distante dal passaggio a livello, era successo l’incredibile. La bicicletta del settantottenne si era spezzata e lui era piombato a terra, battendo violentemente il volto e la spalla destra, non riuscendo ad attutire la caduta, tenuto conto anche dell’ingombro della bici in mezzo alle gambe. I testimoni avevano riferito che il mezzo si era “aperto e piegato su se stesso”.
Soccorso da alcuni automobilisti, il pensionato era stato portato in ambulanza al pronto soccorso di Mirano e quindi ricoverato, prima in Ortopedia a Dolo e poi in Chirurgia maxillofacciale a Mestre.
Gli agenti della polizia locale di Martellago, intervenuti per i rilievi, avevano riscontrato che la bici presentava “la frattura del trave di collegamento del cannotto di sterzo in prossimità del rinforzo del telaio”. La visita medico-legale a cui S.V. si era sottoposto aveva riscontrato che nell’incidente l'anziano aveva riportato “un traumatismo complesso con lussazione scapolo-omerale destra esitata in grave artropatia post-traumatica, frattura del complesso orbito-maxillo-zigomatico di destra e contusione al ginocchio destro”.
Le ferite riportate hanno pesantemente influito sull’autonomia e l’indipendenza, portando a un generale peggioramento della qualità della sua vita. L’anziano si era così rivolto all'avvocato Caldera. Le trattative, con la compagnia di assicurazione della società produttrice, non avevano portato alcun riscontro. Ed è così che la ditta produttrice della bicicletta è stata citata in giudizio quale responsabile. Instaurato il contenzioso, è stata effettuata la consulenza medico-legale d’ufficio, che ha sancito un’'invalidità permanente per l'anziano del 20 per cento.
Peraltro la ditta aveva dato atto che quel modello di bici aveva già presentato difetti. Prima della sentenza è arrivato l'accordo transattivo che ha sancito il risarcimento all'anziano di oltre 93 mila euro.
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