Anziana morta in ospedale medico rischia il processo

Portogruaro. Superperizia ordinata dal gip conferma i risultati dell’autopsia Sarebbe stata una trombo embolia non diagnostica in tempo a causare il decesso
F.GAVAGNIN (PER DINELLLO) PRONTO SOCCORSO E OSPEDALE CIVILE DI PORTOGRUARO
F.GAVAGNIN (PER DINELLLO) PRONTO SOCCORSO E OSPEDALE CIVILE DI PORTOGRUARO

PORTOGRUARO. Torna alla ribalta il caso di Maria Dalla Pozza. Rischia infatti il rinvio a giudizio la dottoressa Massimina Isabella Coletti, all'epoca dirigente del reparto di medicina interna dell'ospedale civile di Portogruaro e attualmente in servizio a Jesolo, indagata per omicidio colposo nell''ambito della morte della signora di 80 anni, residente nel portogruarese, avvenuta il 29 novembre del 2011.

Secondo quanto scoprì il medico legale Antonello Cirnelli l’anziana morì per una trombo embolia polmonare non diagnosticata, tesi smentita dall'avvocato della Coletti. La notizia di ieri però riguarda il fatto che la superperizia commissionata dal Gip ha dato ragione all'esito cui arrivò Cirnelli. E in base a questa nuova perizia il giudice sta preparando la richiesta di rinvio a giudizio. Maria Dalla Pozza all'epoca era un'anziana molto attiva. Venne ricoverata nel reparto di medicina dell'ospedale di Portogruaro il 28 novembre del 2011. Il giorno dopo l’anziana morì. I familiari non si rassegnarono a quella morte, consapevoli che in precedenza la donna non avesse mai sofferto di particolari disturbi e si affidarono all'avvocato Luigino Mior. Secondo quanto è riuscito a ricostruire il pubblico ministero di Venezia, Carlotta Franceschetti, attraverso l'acquisizione della documentazione relativa al ricovero della donna, solo il giorno stesso del decesso a Maria Dalla Pozza venne diagnosticata la presenza di una trombo embolia polmonare, quindi, secondo l’accusa, con colpevole ritardo. Inoltre, sempre secondo l’accusa, venne sbagliato il dosaggio di eparina, un farmaco anticoagulante. La signora Dalla Pozza era ricoverata sotto la responsabilità della dottoressa Massimina Isabella Coletti.

Sarebbe stata lei secondo l'accusa a sbagliare il dosaggio del farmaco. La prima consulenza venne affidata da Carlotta Franceschetti a Antonello Cirnelli, il quale rivelò al magistrato i risultati della sua perizia. La trombo embolia non era stata diagnosticata in tempo e il dosaggio di eparina era stato sbagliato.

Paolo Sarti, avvocato patavino che difende la dottoressa, fece a sua volta disporre una nuova perizia. Nella quale si stabilì che non vi fosse alcuna responsabilità della dottoressa e che anzi la stessa avesse operato nel giusto. Il Gip veneziano Andrea Comez ha quindi affidato una superperizia al professor Carlo Moreschi. Che l'altro giorno ha depositato le sue conclusioni. Totalmente a favore della prima perizia, quella di Antonello Cirnelli.

Rosario Padovano

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