Anziana investita e uccisa l’assicurazione non paga

L’automobilista che ha provocato l’incidente ha detto di essersi sentito male e così la compagnia non vuole risarcire i familiari della vittima. Si va in Tribunale
JESOLO. Anziana investita sulle strisce, la temporanea capacità d’intendere e di volere scagiona secondo l’assicurazione l’automobilista e costringe i familiari della vittima a fare causa. L’automobilista ha travolto l’anziana sulle strisce, ma si è giustificato con un malore al volante. Il tragico incidente aveva coinvolto la 81enne jesolana Teresa Mognato. Il 24 giugno 2016 stava attraversando a piedi via Levantina, all’incrocio con piazza del Carabiniere. Era sulle strisce verso le 19.30, visibilità ottima e fondo stradale asciutto in una bella giornata d’estate. All’improvviso è sopraggiunta una Ford Focus condotta da G.S. , 67 anni, di Cavallino che ha travolto la donna continuando per altri 17 metri la sua corsa, invadendo la corsia opposta e centrando una Fiat Punto che veniva dal senso opposto.


L’automobilista ha detto di aver accusato un malore e di essere svenuto perdendo il controllo della macchina, versione supportata esclusivamente dalla compagna quarantunenne che si trovava in auto con lui, la quale ha parlato di un “rantolo” e poi di uno “svenimento”. La Procura di Venezia ha aperto un procedimento per omicidio stradale a carico di G.S. . Il Pubblico Ministero, dottoressa Lucia D’Alessandro, ha incaricato un consulente tecnico, l’ingegner Pierluigi Zamuner, per ricostruire la dinamica che ha confermato la responsabilità del conducente della Focus. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari.


I familiari si sono rivolti al consulente Riccardo Vizzi e allo Studio 3A, presentando una richiesta danni alla compagnia che assicura l’auto, la Cattolica. L’assicurazione ha fatto dunque leva sulla incapacità di intendere e volere da parte del proprio assicurato, con riferimento al malore appunto, che escluderebbe ogni condotta colposa, sgravando anche l’assicurazione dall’obbligo di risarcire la famiglia dell’anziana. Sono state pertanto avviate le procedure di una causa civile dopo che la Cattolica ha rigettato anche la richiesta di negoziazione assistita. Mercoledì è stato quindi depositato in Tribunale a Venezia, e notificato alla compagnia, l’atto di citazione in causa, con la richiesta di tutti i danni morali da perdita del rapporto parentale. Acquisita anche la testimonianza della passeggera della Fiat Punto, secondo la quale il conducente della Focus sarebbe stato visto scendere autonomamente dalla sua vettura, poi seduto accanto alla conducente della Punto ancora lucido. «Insomma, delle due una», dice il consulente Vizzi, «o non c’è stato alcun malore oppure, nella remota ipotesi che vi sia stato, l’automobilista ne ha sottovalutato i sintomi e aveva tutto il tempo per fermarsi, e il fatto che stava trasportando un passeggero all’ospedale non fa venir meno le responsabilità a suo carico e l’obbligo dell’assicurazione a risarcire la famiglia della vittima».


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