Anziana abbandonata dalla figlia. La Regione: «Vada a casa e paghi il Comune»
CAMPAGNA LUPIA. «La Regione ha inviato una lettera al Comune di Piove di Sacco, alla famiglia dell’anziana e all’ospedale di Piove proponendo per la paziente ancora relegata nell’ospedale padovano un servizio di assistenza domiciliare e di erogazione pasti nella sua vecchia casa, una volta resa abitabile».
A spiegarlo è il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri che ha preso atto della lettera inviata dall’assessore regionale ai servizi sociali Manuela Lanzarin.
Il caso in questione è quello di N.D., l’anziana di 84 anni ricoverata in ospedale a Piove di Sacco, nel reparto di Geriatria, dal 16 marzo. Inizialmente la donna era stata ricoverata per un problema cardiaco ma ora è costretta a rimanervi non perché è malata, ma perché nessuno dei parenti più vicini la vuole in casa o trova una sistemazione per lei alternativa al ricovero. La figlia della donna, una cinquantenne di Campagna Lupia, preferisce lasciare la madre in ospedale perché dice di non avere i soldi per poterla portare a casa.
Per il Comune di Piove, invece, la figlia ha i mezzi necessari per assicurare il sostentamento alla madre. Intanto l’Asl 16 si sta già muovendo con l’ufficio legale per redigere un’istruttoria per poi agire legalmente dopo aver individuato con precisione le responsabilità di quanto accaduto, in quello che si profila sempre più come un problema a carico dell’intera comunità.
La donna, in due mesi di ricovero, è costata ai contribuenti circa 40 mila euro (il costo medio di un ricovero è di 600 euro al giorno). Il caso sarà portato in Parlamento del deputato del Pd Michele Mognato, che interesserà la commissione parlamentare competente .
Ora per la Regione Veneto le cose sono più chiare. «Per l’assessore regionale», spiega il sindaco di Campagna Lupia, «non ci sono i requisiti per un ricovero dell’anziana in una casa di riposo a carico del Comune. L’invito però è al Comune di Piove di risistemare l’abitazione dell’anziana e renderla agibile e dare assistenza domiciliare continuativa ed erogazione dei pasti. Mi sembra francamente la soluzione più percorribile, visto che la figlia a Campagna Lupia nella sua casa non la vuole portare. Invito tutte le parti a porre fine a questo braccio di ferro sul destino di una povera anziana».
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