Antonio Lippiello, la vita perduta in un inseguimento

Antonio Lippiello
07.01.2000
Polizia di Stato
ANTONIO LIPPIELLO
Deceduto
LUOGO: Mestre - Tangenziale - Rotonda Castellana
Polizia di Stato
ANTONIO LIPPIELLO
Deceduto
LUOGO: Mestre - Tangenziale - Rotonda Castellana
Il sovrintendente della Polizia di Stato Antonio Lippiello era giunto circa vent’anni prima a Venezia dalla provincia di Napoli, sua città d’origine, entrando a far parte della Squadra Mobile veneziana, in cui era considerato uno degli elementi di maggior spicco per capacità e competenza.
Il 7 gennaio del 2000, nell’ambito di un’operazione antidroga, la Questura aveva istituito un posto di blocco, nel quale erano stati fermati due tunisini, trovati con circa mezzo chilo di eroina nell’auto.
Poco dopo, dal casello dell’autostrada A4 Villabona sopraggiungeva una Volvo 850 con a bordo due veneziani che, secondo gli investigatori, erano gli acquirenti dello stupefacente.
Intimato l’alt, l’auto con a bordo i due italiani si dava alla fuga lungo la tangenziale di Mestre e aveva inizio un inseguimento ad alta velocità da parte di alcune auto della Squadra Mobile, tra le quali l’auto civetta con a bordo il sovrintendente Antonio Lippiello.
I malviventi cercano più volte di buttare fuori strada l’auto della Polizia, fino a quando, all’altezza dello svincolo per la Castellana, la Volvo, ormai raggiunta, sperona l’auto della Squadra Mobile buttandola contro il guard rail: il sovrintendente Lippiello,
a fianco del posto di guida, ha la peggio e perde la vita.
Antonio Lippiello, dai più conosciuto come Totò, fortemente impegnato anche nel sociale, resta per molti l’esempio dello sbirro di strada, ovvero quello che si
affidava più all’intuito di investigatore che alle moderne tecnologie.
Viene ricordato dai colleghi il 7 gennaio di ogni anno con una Messa nella Chiesa della Cipressina e una cerimonia presso il monumento commemorativo posto nella Rotonda Castellana di Mestre.
Il sovrintendente Antonio Lippiello è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valore Civile il 10 maggio 2000 e in sua memoria, nell’ambito della 17a edizione del Memory Day nel 2009, con una toccante cerimonia alla presenza della sua famiglia, della cittadinanza e delle Autorità, è stato intitolato il Centro Civico della Cipressina.
Durante la manifestazione è stato letto un pensiero in ricordo della sua figura, scritto dal vice questore Antonio Palmosi, dirigente della Squadra Mobile veneziana per molti anni: "Antonio non ha lasciato scritti, opere, beni materiali, ricchezze, poteri, ma lui vive nell’anima di tutti noi poliziotti soprattutto nei momenti di disagio, soprattutto nei momenti in cui non credi più alle tue scelte un tempo tanto amate, soprattutto quando pensi che il tuo lavoro sia stato o sia inutile, soprattutto quando sei cosciente degli infiniti bisogni dei cittadini, della tua gente, dei tuoi vicini, ma non hai i mezzi o questi sono scarsi o non c’è da parte di chi decide il senso dello stato. Tu ritorni in mente quando non sai più se la giustizia che tu servi abbia un senso, o invece non si sia ridotta a mera espressione di potere e di arroganza, che ha portato alla morte gli uomini migliori dello Stato, come Borsellino e Falcone, e tutti quelli sacrificatisi per fare un mondo un po' meno ingiusto".
Argomenti:memoryday2011
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