«Antiquariato, mercatino di robivecchi e cose usate»

Mirano. Gli appassionati denunciano la scarsa qualità dell’appuntamento L’assessore alle Fiere Tomaello: «Ora a vigilare ci sarà un’associazione ad hoc»
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MIRANO. Il mercatino dell’antiquariato? Un ritrovo di robivecchi. Ormai chi vuole svuotare la soffitta va a Mirano. Scade inesorabilmente la qualità della mostra mercato di piazza Martiri: «Di antiquari», denunciano gli appassionati del settore, «non c’è quasi più l’ombra e l’appuntamento mensile di Mirano è diventato ormai solo per chi ha come fine quello di svuotare la propria soffitta o il garage». La polemica a Mirano, in una delle più belle piazze della provincia, dove il mercatino era una piacevole tradizione decennale, è servita dopo un’altra domenica di flop clamoroso.

Scade l’offerta, scema clamorosamente anche la domanda: a scorrere i banchi sono sempre meno gli appassionati compratori in cerca di mobili, soprammobili o merce da collezione, sempre più, invece, quelli che cercano di arraffare al prezzo più basso il vecchio, l’usato e l’abusato. La qualità è inequivocabilmente certificata dal prezzo: quasi tutto a pochi euro, giusto per sbarazzarsene. E di pezzi di pregio non c’è quasi più l’ombra. «Ormai gli espositori di qualità», denuncia un appassionato, «a Mirano non li trovi più. E noi siamo costretti a emigrare a Badoere, Asolo, Piazzola, dove ci sono vere mostre-mercato d’antiquariato. Quello di Mirano è ormai, se va bene, solo mercato dell’usato, che è ben altra cosa».

Il vicesindaco e assessore alle Fiere e mercati Annamaria Tomaello, che in passato era stata la prima a denunciare lo scadimento della qualità dello storico mercatino, spiega come stanno le cose: «Ci sarà una riqualificazione del mercatino, ma va fatta nel modo giusto: le regole già ci sono e prevedono il 50% di posti dedicato agli hobbisti e l’altro 50% ai professionisti. Sui primi non ci sono problemi, il problema è reperire i secondi, dopo che negli anni c’è stato uno scadimento dell’offerta».

Difficile, insomma, far tornare gli antiquari in città, senza garanzie sulla qualità complessiva della mostra-mercato. Per questo il Comune sta contattando uno a uno possibili interessati, con l’aiuto anche delle associazioni di categoria. Sul futuro del mercatino di Mirano, invece, vigilerà un’associazione: «A cui affideremo la gestione e la valorizzazione del mercatino», conclude Tomaello, «l’obiettivo è non perdere un appuntamento mensile che, al di là degli affari, favorisce le attività del centro, come negozi e bar. Ripartiamo da un regolamento certo, ma c’è soprattutto da favorire e trasmettere l’attrattiva della piazza a chi opera nel settore e questo non è un lavorio immediato. Contiamo comunque di riqualificare il mercatino nell’arco di due o tre mesi».

Filippo De Gaspari

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