Antica Scuola dei Battuti c’è il rischio di esuberi
Rischio esuberi alla casa di riposo Antica Scuola dei Battuti di via Spalti. In una lettera rivolta a Rsu e sindacati, il direttore generale Antonio Rizzato ha informato i lavoratori della situazione e subito dalla Cisl-Fp è stata tesa la mano per collaborare in queste delicata vicenda, pur non risparmiando qualche critica a livello manageriale.
Rizzato ha rimarcato la «forte criticità che l’ente sta vivendo in merito all’occupazione di tutti i posti letto (351 complessivi)», ricordando che lo stesso ente si sostiene con le entrate delle rette. «Il budget 2016 è stato costruito su una occupazione stimata di 342 posti letto, che al momento non si riesce a raggiungere, attestandosi oggi su una presenzia media di 331 anziani», aggiunge il direttore generale. «Le condizioni degli anziani sono sempre più critiche e, nonostante tutti gli sforzi da parte del servizio sociale, non si riesce a coprire gli 11 posti letto mancanti. Questo problema tocca tutto l’ente e rischia di avere ricadute sulle persone che, a vario titolo, ci lavorano. Per affrontare in maniera più efficace quanto descritto, è stato creato un apposito gruppo di lavoro fino a quando l’emergenza non sarà rientrata».
Dalla Cisl-Fp, Paolo Lubiato parla di «situazione grave come in tutto il sistema socio-assistenziale pubblico veneziano. Mai come ora serve la nomina dei nuovi consigli di amministrazione. Certe situazioni sono state causate anche da errori di previsione gestionale. Fin da ora siamo disponibili a fare la nostra parte in questa delicata vicenda, e in caso di esuberi si dovrà puntare alla possibilità che i lavoratori in uscita vengano assunti in ambito pubblico».
Il presidente dell’Antica Scuola dei Battuti, Aldo Mingati, spiega meglio il quadro complessivo. «Siamo di fronte a un rischio, questo è innegabile, ma non siamo al punto di non ritorno. Questo è dettato dal bilancio cui dobbiamo far fronte non godendo di rendite patrimoniali, ma sopravvivendo solo sulle rette pagate dagli ospiti della struttura. Va bene che ci sia attenzione da parte del sindacato, con il quale auspico un ampio dialogo, ma perché allora le parti sociali non hanno fatto altrettanto in questi anni, visto il gravissimo ritardo accumulato dalla Regione sulle normative relative alle Ipab? Se ora non si riempiono tutti i posti letto è anche colpa della Regione, un problema non solo nostro ma comune a tutti coloro che seguono gli anziani non autosufficienti. Da qui a un mese vedremo se migliorerà la situazione, ma secondo noi era giusto affrontare il problema».
Simone Bianchi
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