Antenne, no su siti sensibili: ma sono a pochi metri da molte scuole
VENEZIA. I siti sensibili hanno vinto, ma a Venezia il problema rimane. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che dà al Comune la possibilità di negare l’installazione di antenne di telefonia mobile all’interno dei siti sensibili (scuole, asili, ospedali, case di cura, parchi e aree per gioco e per lo sport), molti comitati esultano. Rimane però a Venezia il problema. Non avendo zone di campagna ed essendo piena di turisti, le antenne di telefonia mobile rimangono comunque in città.
Tra le battaglie in corso c’è quella delle antenne attorno all’Istituto Foscarini, circondato dalle antenne di Palazzo Albrizzi, da quelle sulla Chiesa dei Gesuiti, da quelle della Scuola della Misericordia. «Ad aprile abbiamo chiesto alla scuola di darci dei riscontri», racconta Elena La Rocca dei Cinque Stelle che si era informata con Francesco Ceselin del Gruppo 25Aprile e Matteo Secchi di Venessia.com, «a breve volevamo prendere un nuovo appuntamento. La sentenza sicuramente ci sarà utile per richiamare l’attenzione su questo problema».
Per molti anni i genitori hanno lottato per gli impianti vicini alla Scuola San Girolamo, posti sul tetto dell’Ex Opera Pia Coletti, ottenendo alla fine la soddisfazione di vedere l’impianto indirizzato da un’altra parte, ma non è stato facile. La battaglia per la Scuola San Girolamo è andata avanti a suon di incontri, proteste dei genitori e soltanto alla fine si è riusciti a trovare un accordo. «Alla fine siamo riusciti a chiedere ad Arpav che venissero fatte delle misurazioni all’interno della scuola», spiega Giuseppe Mennella, uno dei genitori che ha seguito la battaglia, «e adesso siamo contenti perché l’antenna è stata puntata in un’altra direzione».
Soluzione che non piace a tutti, come il «Comitato per la Salvaguardia della Salute a Murano». «Noi», spiega Annarosa Fonso, «Siamo riusciti a ottenere che non mettessero impianti su una fornace dell’Isola, poi sulla torre campanaria di Santo Stefano, dall’impianto sportivo di Sacca San Mattia e anche dal Campanile della Chiesa di San Donato: ci risulta la stiano togliendo anche perché dovrebbe essere inattiva. Noi ci distinguiamo dagli altri gruppi perché non abbiamo mai tolto un impianto per farlo mettere in testa ad altri».
Uno dei problemi più grandi di queste battaglie è sempre stato che le grandi compagnie hanno dei potenti avvocati. «Ci abbiamo sempre messo tanto tempo», spiega Fonso, «Adesso siamo molto contenti della sentenza, ma vorremmo ricordare che non sposta il problema a Venezia perché essendo una città abitata ovunque, il problema rimane per i privati. Secondo noi in una città come Venezia bisognerebbe porre questa questione. Ben vengano i siti sensibili, ma anche io privato sono a rischio».
Anche Palazzo Vendramin Calergi, dove c’è il Casinò, vicino in linea d’aria alla Scuola Manzoni che si trova a San Stae, è stato per anni bersaglio dei genitori, ma sembra che le onde elettromagnetiche siano regolari. Di sicuro oggi ci sono più controlli, ma come dimostrano i genitori del Foscarini non è da sottovalutare. A oggi nel territorio del comune di Venezia ci sono (dati Arpav) 374 impianti radio di cui 342 stazioni radio base per telefonia mobile e 32 impianti radiotelevisivi.
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