Ansia per il crac Gartour De Zotti: «Pagateci subito»

Jesolo. L’ex presidente dell’Apt e portavoce del mondo degli albergatori «Facciamo squadra, dobbiamo avere i soldi in anticipo e non dilazionati»
FOTO GAVAGNIN (CAGNASSI) AMORINO DEL ZOTTI PRES. APT JESOLO
FOTO GAVAGNIN (CAGNASSI) AMORINO DEL ZOTTI PRES. APT JESOLO

JESOLO. «Dobbiamo farci pagare subito». Amorino De Zotti, ex presidente Apt, esponente di spicco in associazioni di categoria quali Federalberghi e Aja, nonché albergatore jesolano da decenni, interviene sulla questione del concordato preventivo di Gartour, operatore romano che ha evidenziato un buco nell’ordine dei 12 milioni di euro. Uno e mezzo dei quali a Jesolo, con creditori tra gli albergatori jesolani che hanno lavorato soprattutto con la clientela russa. Altrettanti ce ne sarebbero a Bibione, in misura minore a Caorle, Lignano e Venezia. I rapporti tesi con l’Europa dopo l’invasione dell’Ucraina hanno infatti diminuito i flussi.

Anche se la situazione appare sotto controllo, con la possibilità dell’ingresso di un nuovo acquirente per Gartour - si fa già il nome di Destination Italia, costola di Lastminute.com - realisticamente gli albergatori dovrebbero accontentarsi del 40 o 50 per cento di quanto loro dovuto. Questo significherebbe perdere il guadagno di una stagione estiva. Ecco perché molte strutture ricettive sul litorale sono in forte apprensione e rischiano molto per la loro attività.

«Di fronte a quanto accaduto», dice De Zotti, «dobbiamo tutti trarre un importante insegnamento. Non possiamo più accettare pagamenti a due o tre mesi, perché ci sono sempre più rischi. Io non dico che non si debba più lavorare con questi operatori che muovono migliaia di clienti in tutto il mondo. Ma come loro pretendono subito i soldi dai loro clienti, anche noi li dobbiamo pretendere da loro nel più breve tempo possibile. Oggi come oggi non è più pensabile accettare pagamenti dilazionati o posticipati nel tempo perché è sempre più rischioso. Non ci sono più le condizioni e, quando sorgono i problemi, i soggetti più esposti e deboli ne pagano inevitabilmente le conseguenze, come sta accadendo anche a Jesolo. Mi dispiace molto per i colleghi albergatori che stanno vivendo questa situazione con tensione e paura per il futuro e comprendo la loro determinazione e riavere quanto spetta per contratto. Ora dobbiamo fare squadra in tutto il litorale, la Regione e anche oltre per imporci nella ricerca di queste giuste condizioni per i pagamenti».

Gli alberghi che lavoravano con la clientela russa e avevano lavorato con Gartour, una ventina a Jesolo almeno, vantano crediti anche nell’ordine dei 200 mila euro e oltre. Il presidente dell’Aja, Alessandro Rizzante, in contatto diretto con il presidente regionale di Federalberghi Veneto, Marco Michielli, sta spingendo per un’azione integrata tra tutti gli albergatori coinvolti.

Giovanni Cagnassi

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