Annone diventa capitale del vino biologico
ANNONE VENETO. Si è costituito ufficialmente ieri mattina il Biodistretto della produzione e della comunità del biologico della Venezia centro-orientale “BioVenezia”. Si tratta del primo distretto in Italia del settore agroalimentare biologico: 19 i soci fondatori tra cui numerosi produttori, l’associazione Strada dei Vini, il Consorzio Vini Venezia, il Consorzio di Bonifica e l’Aiab (l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica). Presto si uniranno ufficialmente anche numerosi Comuni, l’Università di Padova e altri enti.
Ieri mattina è stato nominato il primo cda che resterà in carica il tempo limitato per espletare l’iter burocratico e arrivare all’assemblea dei soci che nominerà il primo consiglio di amministrazione. Il cda temporaneo è guidato da Daniele Piccinin, insieme a Giorgio Piazza, Stefano Crosariol e William Savian, produttori del settore di Annone Veneto e Pramaggiore.
Il progetto del biodistretto è nato infatti due anni fa su loro iniziativa insieme ai Comuni di Annone, Pramaggiore, Portogruaro, Cessalto e Motta di Livenza. Il biodistretto è un’area geografica che si estende da Cavallino Treporti fino a San Michele al Tagliamento, oltre ai Comuni trevigiani di Cessalto e Motta di Livenza, dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali partendo dal modello biologico di produzione e consumo (filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche bio per fare degli esempi). Il nuovo distretto ha già un suo logo, creato da Grow Planet, ramo di H-Farm. «Questo è un momento storico per noi», ha commentato il sindaco Ada Toffolon, «il biodistretto avrà la sua sede operativa ad Annone perché Annone ha la peculiarità di essere il primo Comune in provincia di Venezia per superficie coltivata a biologico in rapporto alla superficie agricola generale».
Soddisfazione anche dal consigliere del cda Daniele Piccinin: «Questo non è un traguardo ma un inizio. Abbiamo oltre 800 ettari di terreno coltivato con criteri bio. C’è molto da fare, ci auguriamo che molti enti e molti produttori vorranno far parte del biodistretto». Presente ieri mattina anche il sindaco di Portogruaro Maria Teresa Senatore che pur dichiarando il suo sostegno al biodistretto (che avrà la sede legale in municipio a Portogruaro) non ha voluto sedere al tavolo dei promotori.
Claudia Stefani
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