Andrea Tarlao, una storia di titoli e record
PORTOGRUARO. Due volte campione del mondo a cronometro, innumerevoli partecipazioni agli appuntamenti internazionali del quadriennio che lo ha portato fino a Rio de Janeiro. Bronzo anche ai Mondiali di Nottwill dello scorso anno nella cronometro e su strada, fino al record dell'ora stabilito a Montichiari. Andrea Tarlao va alle Paralimpiadi per conquistarsi una medaglia e coronare così una carriera esemplare per impegno e palmares. Ciclista nato a Gorizia l'8 gennaio 1984, è in forza alla Sorgente Pradipozzo con la quale ha ottenuto molti dei suoi successi più prestigiosi, ma è anche tesserato per le Fiamme Azzurre. Nella categoria paralimpica Andrea Tarlao ci rientra a causa delle complicazioni subite alla nascita, per una paresi osteale accompagnata dalla rottura dello scafoide e dell'omero, e da una lesione del plesso brachiale del braccio sinistro. Viene schierato quindi nella categoria C5 del ciclismo ed è una pedina fondamentale per la nazionale paralimpica guidata dal commissario tecnico Mario Valentini. Dopo tanta fisioterapia e riabilitazione, adesso Tarlao riesce a fare solo alcuni movimenti ma non ha più sensibilità al braccio. Salire in bicicletta è stato naturale visto che sia papà Riccardo, con un brillante passato tra i dilettanti, che mamma Marina, ex commissario di gara della Federazione ciclistica italiana, gli hanno trasmesso la loro passione. E le due ruote sono state per lui una passione scoperta fin da piccolo. Il suo esordio in Nazionale è del 2010. Un inizio incredibile che dimostra da subito la stoffa del campione: partecipa ai Mondiali di Baie Comeau in Canada e conquista la sua prima medaglia d'oro nella cronometro. Risultato che replica anche l'anno dopo ai Mondiali di Roskilde in Danimarca. Nel 2012 partecipa a quelli di Los Angeles e continua a collezionare medaglie: un argento nella gara su pista nello scratch e una di bronzo nell'inseguimento. Arriva così anche la convocazione azzurra per le Paralimpiadi di Londra 2012. Nella gara su strada si classifica decimo e nella prova a cronometro sfiora il podio di un soffio, dovendosi accontentare della famigerata medaglia di legno, quarto posto. Poi tanti altri successi e piazzamenti di prestigio che lo hanno portato al record dell'ora e alla possibilità di prendersi la rivincita alle Paralimpiadi di Rio, con quel podio che ancora gli manca. (s.b.)
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