Ancora tuffi dai pontili nonostante i cartelli
JESOLO. Tuffi dai pontili, una domenica di tragedie sfiorate. Nonostante l’allarme lanciato a inizio stagione, con le prime foto di tuffi potate su Facebook, anche domenica decine di ragazzi si sono divertiti a tuffarsi dai pontili rischiando di restare paralizzati su una sedia a rotelle o perdere addirittura la vita. In rete è girato un filmato con le acrobazie di alcuni giovani in piazza Mazzini. Le imprese degli improvvisati tuffatori avvengono a pochi centimetri dai cartelli che indicano il pericolo e il divieto di tuffarsi. L’acqua è bassa e il tuffo dove la sabbia è compatta può essere fatale perché si insaccano e fratturano le vertebre.
L’allarme è stato lanciato anche dall’Usl 4 con il medico Fausto De Ferra del Pronto soccorso, responsabile quest’anno dei punti di primo intervento sulle spiagge, e con lui dal direttore generale dell’Usl 4 Carlo Bramezza e dal primario del Pronto soccorso di Jesolo, Mattia Quarta. «Nonostante tutti questi appelli», spiega Daniele Bison, autore delle prime foto postate in Facebook, «ci sono ancora ragazzi che sfidano la sorte ignari di quale sia il rischio. Spesso sono turisti stranieri, ma non solo. Se esiste un divieto adesso bisogna procedere con le sanzioni. Le multe sono l’unica soluzione efficace, perché non è giusto chiudere i pontili, storici luoghi di aggregazione dove i bagnanti prendono il sole da decenni. E, oltre alle sanzioni, proponiamo il potenziamento dei cartelli anche con foto di persone sulla carrozzina per le conseguenza dei tuffi o dei soccorsi da parte dei sanitari dopo i tragici incidenti avvenuti».
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