Ancora troppi alcolisti grido d’allarme del Serd
MUSILE. «Ero arrivato a bere fino a quattro o cinque litri di vino al giorno e facevo pure uso di cocaina». «La mia vita adesso è cambiata grazie al gruppo. Ho riscoperto di avere anche una figlia». Sono due delle tante testimonianze risuonate nell’aula magna della scuola Toti di Musile, che ha ospitato l’ormai annuale incontro organizzato dal gruppo degli alcolisti anonimi “Vitanova”. Un’occasione per incontrare il territorio in cui il gruppo è attivo da 32 anni. Ma anche per ribadire che nel Veneto Orientale l’alcolismo resta fonte di allarme sociale. Lo testimoniano i dati diffusi dal SerD dell’Usl 4. Del migliaio di pazienti seguiti dal servizio dipendenze dell’azienda sanitaria, circa il 35% è alcolista. Ma tra la popolazione complessiva l’incidenza delle problematiche legate all’alcol è anche di due o tre volte superiore. Senza sottovalutare il problema che talvolta l’alcolismo si accompagna anche ad altre dipendenze.
«Ai gruppi capita che non si avvicini solo l’alcolista, ma anche persone con dipendenze multiple», è stato spiegato. La serata si è aperta con l’ascolto delle storie (ovviamente in forma anonima, come prevede l’associazione) di alcune delle circa ottanta persone che fanno parte del gruppo “Vitanova”. Testimonianze forti di chi, per colpa dell’alcol, ha perso lavoro, affetti, si è ritrovato a dormire per strada e, in qualche caso, ha conosciuto anche il carcere. Ma pure storie di chi è riuscito a ricostruirsi una vita nella ritrovata sobrietà fino ad arrivare a laurearsi, seguendo il percorso dei «12 passi» degli alcolisti anonimi. «Sentire storie come queste serve a far capire che una soluzione esiste», è stato ribadito. Ad ascoltare in platea c’erano molti amministratori. Gli assessori Francesca Simiele, Vittorino Maschietto e Luciano Carpenedo del Comune di Musile, che ha dato ospitalità all’incontro. Ma anche il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, con l’assessore Maria Grazia Murer. Responsabili medici come il dottor Paolo Madeyski e diverse associazioni, tra cui l’Acat. I dottori Davide Banon e Roberto Giusto del SerD hanno fatto il punto dell’attività svolta nell’ultimo anno, in cui l’azienda sanitaria ha cercato di migliorare ulteriormente la collaborazione con le associazioni.
Una delle novità più importanti è l’avvio del progetto di costituzione di una consulta delle associazioni di volontariato attive nel settore delle dipendenze. «A breve pensiamo che diventerà operativa e in questa consulta i gruppi di auto aiuto e le associazioni saranno protagoniste e avranno modo di proporre le loro idee», hanno spiegato i referenti del SerD. Dai rappresentanti degli Alcolisti anonimi è stata lanciata la proposta di arrivare alla stipula di un protocollo d’intesa con la Regione, sul modello di quanto già attuato in altre zone d’Italia.
Giovanni Monforte
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