Ancora senza “cassa” i novanta addetti del magazzino Dayli
PORTOGRUARO. È stata convocata oggi alle 19 nella sede della Cgil in via Boito 26, accanto alla Coop, un’assemblea straordinaria dei lavoratori dell’ex Schlecker - Dayli che stanno attendendo l’erogazione dell’indennità di cassintegrazione. Secondo le notizie emerse in questi giorni l’Inps avrebbe erogato la prima tranche agli ex dipendenti dei negozi, ma non a quelli che lavoravano nel magazzino per il settore logistico, nella sede di Noiari. C’è cauto ottimismo in seno ai sindacati e anche nell’amministrazione comunale di Portogruaro che da prima di Natale si sta battendo perché questi lavoratori percepiscano la cassintegrazione. «Tutti tra Natale e Capodanno», ha riferito in modo ironico il responsabile Filcams Cgil, Paolo Baccaglini, «erano a tal punto interessati alla malaugurata sorte di questi lavoratori che l'unica persona delle istituzioni che mi ha chiamato come promesso per sapere se erano stati avviati i pagamenti è stato l’assessore Paolo Bellotto. Ora faremo il punto nella riunione. Qualcuno ha percepito la prima cassaintegrazione, altri no. Lotteremo».
Anche Bellotto sarà presente alla riunione. Ha un filo diretto con Roma e con i deputati che seguono la vicenda. Lo scorso 6 dicembre, va ricordato, era stato raggiunto l'accordo per il passaggio di circa 500 commessi dei negozi alle aziende che hanno concordato l'affitto di ramo d'azienda e sono stati “ceduti” dall’azienda Dayli, circa 130 punti vendita. Tutti gli altri dipendenti, compresi quelli della sede amministrativa e magazzino di Portogruaro rimangono invece a carico della vecchia società. Questo significa che questi dipendenti sono in cassa integrazione a zero ore. Attualmente, quindi, ci sono oltre 400 dipendenti che rimangono senza reddito da lavoro ma (sulla carta) con indennità di cassa integrazione. Il 23 giugno, come avevano ricordato anche i due deputati Sara Moretto e Andrea Martella attraverso un’interrogazione urgente alla Camera, fu sottoscritto un accordo di cassaintegrazione con la causale “riorganizzazione”. Il 16 luglio fu sottoscritto, al Ministero del lavoro, un verbale di modifica di quello del 23 giugno che mise in cassaintegrazione a zero ore tutti i dipendenti compresi quelli del magazzino di Portogruaro, con causale “crisi aziendale”. Poi il 17 luglio l’azienda inviò al Ministero la soppressione dell’accordo di solidarietà per il solo magazzino di Portogruaro, che contava 120 dipendenti. Attualmente sono 90 i cassaintegrati del magazzino di Portogruaro e non percepiscono un euro da luglio.
Rosario Padovano
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