Ancora inutili ieri le ricerche del turista scomparso in mare

Caorle. Nessuna traccia di Hermann Ruck, 58 anni. Ieri a Jesolo il riconoscimento ufficiale della salma della moglie Judith. Perizie sulla barca per ricostruire la dinamica della sciagura
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - CAORLE - ABITAZIONE TEDESCI DISPERSI - L'ENTRATA, LA MACCHINA, LA SECONDA BARCA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - CAORLE - ABITAZIONE TEDESCI DISPERSI - L'ENTRATA, LA MACCHINA, LA SECONDA BARCA

CAORLE. Non ci sono ancora tracce di Hermann Ruck, il 58enne manager di un’azienda di mobili disperso da sabato mattina, quando con la moglie Judith ha tentato di attraversare il canale Nicesolo, “el Canalon” in caorlotto, per poter raggiungere la casa ricavata nell’ex dogana ed ex presidio della Guardia di Finanza, all’oasi di Falconera. Le ricerche sono estese fino a Bibione. I mezzi della Capitaneria di porto di Venezia, con quelli di Jesolo e Caorle, hanno allargato le ricerche allo specchio di mare di competenza fino a oltre 4 miglia dalla costa.

A Jesolo è avvenuto il riconoscimento della salma di Judith Ruck, 50 anni, recuperata nel pomeriggio di domenica, da parte dei familiari. Non è il primo, bensì il secondo. All’inizio la salma era stata riconosciuta da Fabio Savian, il guardiano dell’oasi loro amico che era stato chiamato domenica sera in tutta fretta dalla Capitaneria di Jesolo, che gli aveva appena fornito la notizia che la donna era stata recuperata priva di vita assieme alla barca. Venerdì sera, per paura dell’acqua e della pioggia, Hermann e Judith si erano trattenuti più del dovuto nel ristorante “Alla Fattoria” di Sansonessa, dove avevano cenato assieme a un paio di amici tedeschi, che alloggiano invece a Porto Santa Margherita. Nonostante le forti correnti hanno comunque tentato di attraversare el Canalon. Poi c’è stato un intoppo, il motore è andato in panne, ma non si sa se per le forti correnti per la mancanza di carburante. Lo stabilirà la magistratura attraverso una perizia.

È iniziata l’inchiesta sommaria per gli accertamenti tecnici e la ricostruzione della dinamica dell’incidente in mare da parte del comando di Jesolo, coordinato dal tenente di vascello Stefano Rotolo. La donna, a seguito del rovesciamento dell’imbarcazione, è rimasta legata a una cima del barchino poi trascinato dalle correnti a circa 4 miglia davanti a Cortellazzo. Mancava il corpo del marito, probabilmente sbalzato dalla barca.

La barca si è sicuramente riempita d’acqua. Fabio Savian li ha visti per l’ultima volta, mentre la barca dei tedeschi al buio stava abbandonando il Nicesolo, dove le acque sono ripidissime per l’incrocio con quelle più fredde del mare Adriatico. Hanno comunicato con le pile. Poi il segnale di Hermman e Judith si è fatto sempre più tenue, finché non è scomparso. Le condizioni del mare erano proibitive e Fabio Savian ha dovuto mettere in salvo se stesso.

Uno dei loro più intimi amici di Caorle, Antonio Greco, ha le lacrime agli occhi quando gli si chiede di parlare della coppia. «Erano persone straordinarie», ha spiegato commosso Toni Greco, già comandante alla Guardia di Finanza a Caorle, «mi avevano comunicato che sarebbero scesi per questo periodo, volevano trascorrere a Caorle i giorni che separano questo periodo dalla festa di Halloween. È una sciagura».

I tre figli della coppia sono tutti a Caorle. Alloggiano assieme al fratello all’hotel Delfino in Lungomare Trieste.

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