Anche via Querini pensa ai vigilantes

Bivacchi di mendicanti sotto i portici, i residenti si rivolgono al sindaco: «È giusto che dobbiamo pagare per essere sicuri?»

MESTRE. La notte di Halloween nel porticato di via Querini sono comparse coperte e materassi e i senza fissa dimora che frequentano la zona di giorno, allontanati come altri clochard da piazzale Donatori di Sangue, chiuso dalle transenne dei lavori in corso, ora passano anche la notte in via Querini, vicino alla mensa della San Vincenzo-Caritas che assicura pasti caldi a chi vive sulla strada.

I bivacchi notturni hanno allarmato i residenti che sono poi scesi in strada a pulire i loro portici, per togliere le tracce di quel campeggio improvvisato. Una residente ha segnalato la situazione con una lettera al sindaco Brugnaro per esprimere il malcontento di tutta la via del centro cittadino. «Alla mattina noi ci svegliamo con i portici invasi da masserizie varie e soprattutto da un odore di urina e altro. È chiaro che queste persone usano le entrate dei nostri condomini come bagni», racconta una residente della via. «È stata chiamata la polizia e sono stati fatti sgombrare, ma sicuramente la faccenda non può essere risolta in questo modo. Noi come cittadini onesti che pagano le tasse, ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni e costretti a vivere quotidianamente in una situazione di degrado mai vissuta prima nel pieno centro cittadino e senza più la minima sicurezza», conclude. La lettera esprime tutto il malcontento dei residenti, con tanto di foto: “Questa la situazione di via Querini nelle ultime tre notti. Gruppi di mendicanti che si sono spostati dai cassonetti di piazzale Leonardo da Vinci sotto i portici di una via del centro che diventa la sera impraticabile», si legge. «Il problema non è stato risolto ma solo spostato dai giardini delle poste di piazzale Donatori di Sangue, dove stanno facendo i lavori, a casa nostra». E i condomini di via Querini spiegano che stanno valutando l’ipotesi di prendere anche loro dei vigilantes «perché la sera non ci fidiamo a tornare a casa da una pizza con i nostri figli. È giusto che dobbiamo pagare privatamente quando già paghiamo le tasse per un servizio comunale che non abbiamo? È giusto che non riusciamo a vendere casa perché ci penalizza la zona?», sono alcune delle domande poste al sindaco.

Quindi, anche in via Querini si pensa di attivare una sorveglianza con vigilantes, come ha già fatto il condominio Donatello e come stanno pensando di fare anche al condominio Bandiera in via Cappuccina. E va detto che per fronteggiare l’emergenza non ci sono neanche in strada gli operatori di strada del servizio che si occupa di senza fissa dimora, la cui attività è di fatto “congelata” in attesa di una delibera che confermi l’attività almeno fino a marzo 2016. E in tutto il centro di Mestre non esistono dei bagni pubblici autopulenti.

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