Anche Mogliano decide Duello Arena-Azzolini

MOGLIANO. Carola Arena contro Giovanni Azzolini (in foto, si stringono la mano); centrosinistra e società civile contro Lega Nord e forze di area moderata. La battaglia delle urne quest’oggi deciderà...

MOGLIANO. Carola Arena contro Giovanni Azzolini (in foto, si stringono la mano); centrosinistra e società civile contro Lega Nord e forze di area moderata. La battaglia delle urne quest’oggi deciderà il futuro di Mogliano per i prossimi cinque anni.

Sono 22.568 gli elettori chiamati a scegliere tra il sindaco uscente e la candidata del centro sinistra. Sulla carta quella di Carola Arena dovrebbe essere una passeggiata, quasi una formalità.

Appoggiata da Partito Democratico, Sinistra per Mogliano, Le Civiche e Mogliano 20 24, si è imposta al primo turno con il 38,5%. Giovanni Azzolini è costretto a inseguire, sotto di oltre 16 punti percentuali (2391 voti).

Il sindaco uscente riparte dal 22,10% totalizzato due settimane fa appoggiato da tre liste civiche.

In questo tentativo di rimonta Azzolini ha dalla sua parte il Carroccio che, dopo aver corso da solo, ha optato per l’apparentamento. La Lega Nord a Mogliano in appoggio al candidato Giannino Boarina, vicesindaco uscente, al primo turno ha ottenuto l’8,17%. Riuscirà il Carroccio a mantenere il proprio vessillo su quella che una volta veniva considerata la roccaforte trevigiana della sinistra? Le incognite saranno sciolte solo dopo le 23 di questa sera, ora in cui è prevista la chiusura delle urne e l’immediato avvio dello spoglio.

Negli ultimi giorni la campagna elettorale ha registrato le consuete scintille finali. Giovanni Azzolini, che gode anche dell’appoggio fantasma di Forza Italia (esclusa per vizi formali dalle schede), ha diffuso volantini comparativi accusando Carola Arena di essere troppo schiacciata a sinistra. I diretti interessati hanno rispedito al mittente ogni addebito, bollando i contenuti dei volantini come falsi.

Sono scattate anche segnalazioni incrociate sull’esposizione dei manifesti, cosa che si ripete in ogni elezione che si rispetti. In assenza di un vero confronto sui programmi da parte dei due candidati, quello di oggi si configura come un voto dalla forte connotazione ideologica e una scelta tra due personalità che si presentano per davvero agli antipodi.

Matteo Marcon

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