«Anche gli aerei inquinano ma nessuno riduce i voli»
L’emergenza smog incalza ma il sindaco. Luigi Brugnaro, non vuole saperne di blocchi del traffico stradale, acqueo e aereo, anche se limitati e temporanei, per contenere le emissioni che avvelenano l’aria, con sforamenti quotidiani del limite di sicurezza sanitaria.
In compenso, dopo le interrogazioni e le dichiarazioni dei consiglieri del M5S e del Pd, che lo accusano di «irresponsabilità» e dopo le reiterate richieste di adeguate misure anti-smog da parte dell’Assemblea Permanente, del Comitato Marghera Libera e Pensante e del Cocit; arriva una dura presa di posizione del Gruppo di Salvaguardia dell’Ambiente “La Salsola” di Campalto che ha sempre avuto a cuore, in particolare, il problema delle emissioni delle decine di migliaia di aerei che ogni anno atterrano e decollano all’aeroporto Marco Polo di Tessera, scaricando in aria tonnellate di inquinanti che poi ricadono al suolo, dalle polveri sottili, ai composti organici volatili fino ai biossodo di azoto e allo zolfo. «Gli amministratori comunali che abbiamo votato, il sindaco Luigi Brugnaro e l’assessore all’Ambiente De Matin, non possono ignorare la necessità di imporre, per il tempo che serve, una riduzione percentuale anche del traffico aeronautico, delle grandi navi e delle altre sorgenti inquinanti – scrive nella lettera inviata al sindaco Brugnaro e al governatore del Veneto, Luca Zaia, il presidente de “La Salsola”, Claudio Piovesan – . Non ha mancato di coraggio, invece, l’ autorità sanitaria di Tokjo che, per esempio giusto un anno fa, nella fase di un aumento esorbitante dell’inquinamento dell’aria, impose anche al locale e grande aeroporto la cancellazione di 150 voli giornalieri il 23 e 24 dicembre».
«Vorremmo vedere anche qui a Venezia – aggiune – capitani coraggiosi in difesa della salute dei cittadini che amministrano la nostra città e la Regione». Piovesan, nella sua accorata lettera ricorda lo studio dell’Arpav sulle emissioni dell’aeroporto Marco Polo realizzato nel 2005, in cui è stato dimostrato «l’apporto altamente inquinante nell’aria del traffico aeroportuale, al di sotto dei 1000 metri di quota (nella fase di decollo o atterraggio) che coinvolge decine di migliaia di cittadini del Comune di Venezia, in particolare quelli residenti in prossimità della gronda lagunare». Per il presidente de “La Salsola” «come negli anni scorsi in questo periodo, la popolazione veneziana è sotto emergenza sanitaria per la pessima qualità dell’aria causata dalla presenza elevata di polveri sottili e di altre sostanze pericolosissime per la salute umana» tra le quali quelle «che derivano dalle combustioni incomplete degli idrocarburi contenuti nei carburanti che sono altamente». «Purtroppo – conclude Piovesan – nessuna autorità si spinge con coraggio in una verifica delle specifiche fonti di inquinamento nel territorio amministrato» mettendo poi in atto «un serio e ponderato piano di rientro, limitazioni dovrebbero essere previste come obbligatorie anche per grandi infrastrutture come l’aeroporto».
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