Anche Ceggia: «Stato di calamità»

Ieri la visita dei funzionari della Regione dopo la grandinata che colpito pure Torre di Mosto
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - TORRE DI MOSTO - GRANDINATA - COPERTURA DELLA SERRA INFRANTA DALLA GRANDINATAIN LOCALITA' MELIDISSA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - TORRE DI MOSTO - GRANDINATA - COPERTURA DELLA SERRA INFRANTA DALLA GRANDINATAIN LOCALITA' MELIDISSA
CEGGIA. Anche il Comune di Ceggia invierà alla Regione la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità, per la violenta grandinata che si è abbattuta sul territorio martedì pomeriggio. L’intenzione di avanzare la domanda era stata espressa fin da subito da Torre di Mosto. Intanto, a quelli causati dalla tempesta di martedì, si sono aggiunti anche nuovi danni, dovuti alla grandinata del tardo pomeriggio di mercoledì. Seppure con chicchi di dimensioni minori, l’ulteriore grandinata ha provocato nuovi danneggiamenti alla carrozzeria delle auto, ma anche alle tettoie, nonché agli orti e alle piante di vite e mais precoce.


Nel pomeriggio di ieri due funzionari della protezione civile della Regione hanno compiuto un sopralluogo nelle zone più colpite dalle grandinate. Prima hanno visitato Oderzo e l’Opitergino, poi lungo il percorso hanno potuto constatare i danni all’agricoltura nella zona del ciliense e, quindi, a Torre di Mosto hanno incontrato gli amministratori e, insieme a loro, hanno visionato cinque aziende agricole torresane. Il sopralluogo, durante il quale i funzionari hanno scattato numerose foto, si è protratto fino alle 19. È stato utile per constatare i danni e comprendere che anche la zona a sud dell’Opitergino è stata interessata dal maltempo.


Presenti per Torre di Mosto l’assessore Tiziano Pasquon e il personale comunale, per Ceggia l’assessore Antonio Parcianello e l’architetto Montagner. L’incontro è servito per chiarire quali sono le procedure da seguire. Adesso la Regione attenderà dai due Comuni le relazioni sui danni, sulla base delle segnalazioni dei cittadini. Sarà predisposto anche un modulo per i danni, in cui si potrà indicare una stima. Quindi tutto l’incartamento sarà inviato agli uffici regionali, insieme alla richiesta di attivazione dello stato di calamità. Poi si tratterà di capire la disponibilità di fondi, che si annuncia già molto ridotta.


A Ceggia i danni hanno interessato anche la scuola primaria Collodi, dove la violenza della grandine ha infranto 11 dei 13 lucernari della cupola centrale. «I danni sono stati ingenti, anche a livello di infrastrutture pubbliche», ha commentato il sindaco Mirko Marin, «abbiamo deciso di avviare anche un’attività di controllo degli impianti fotovoltaici delle varie strutture pubbliche».


Giovanni Monforte


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