Anarchici in corteo contro Leonardo. A Tessera tensioni con la polizia, agenti contusi

Una ventina di attivisti ha cercato di bloccare la rotonda dell’aeroporto. Trovati bastoni di legno e bombe carta. Identificati i partecipanti, saranno denunciati

Marta Artico
Lo schieramento della Polizia sulla Triestina impedisce l’avanzata dei manifestanti
Lo schieramento della Polizia sulla Triestina impedisce l’avanzata dei manifestanti

Volto coperto da passamontagna berretti e sciarpe, travisati in modo da essere irriconoscibili, una ventina di attivisti che fanno capo a gruppi anarchici sono scesi dall’autobus della linea 45 e si sono messi in marcia lungo via Triestina, un corteo pensato per tenere alta l’attenzione contro la guerra e Leonardo divisione elicotteri.

Con sé avevano dodici mazze mortaretti e bombe carta, oltre a pietre che avevano sistemato lungo la strada, da lanciare contro le forze dell’ordine in caso la situazione si facesse rovente.

Il sindacato Fsp di Padova solidale agli agenti coinvolti negli sconti, denuncia la presenza di feriti. Due gli agenti che avrebbero riportato contusioni lievi, ai quali giovedì sera è andata tutta la vicinanza e solidarietà del prefetto di Venezia, Darco Pellos.

I bastoni trovati in possesso degli anarchici
I bastoni trovati in possesso degli anarchici

Il gruppo di manifestanti decisi a marciare in corteo lungo la statale verso la sede di Leonardo, è riuscito a raggiungere la rotatoria tra via Orlanda e via Triestina, ma è stato respinto dalla polizia di Stato non appena hanno iniziato a lanciare i fumogeni: gli agenti di Digos e squadra Mobile li hanno letteralmente spinti indietro e fatti arretrare fino alla chiesa di Tessera, dove si trovavano gli altri manifestanti, circa una settantina, e dove avevano l’autorizzazione per rimanere.

Momenti di tensione, che per fortuna non si sono tradotti in veri e propri scontri, grazie all’esperienza delle forze di polizia, le quali sono riuscite ad evitare che la situazione già tesa degenerasse, soprattutto visto il luogo sensibile dove si trovavano, a due passi dall’Aeroporto di Venezia, particolarmente affollato sotto le feste di Natale. Assieme alle squadre dei reparti specializzati di polizia di Stato, anche sei pattuglie della Polizia locale e i carabinieri di Favaro.

Per un’ora ci sono stati alcuni ritardi sia lungo le strade che sui mezzi pubblici, perché le auto provenienti da Campalto e Tessera sono state deviate lungo via Martiri, tangenziale e bretella aeroportuale, mentre alcuni autobus sono stati interessati da deviazioni e rallentamenti.

Adesso la Digos identificherà uno a uno tutte le persone che hanno preso parte al corteo non autorizzato, verificherà la presenza e l’utilizzo di fumogeni, bombe carta, le mazze ritrovate e le pietre che erano state ammassate lungo la statale. Ed è probabile che una volta raccolti tutti gli elementi e svolte le indagini, saranno formalizzate le denunce e le segnalazioni alla Procura della Repubblica. Non solo.

Le forze dell’ordine potrebbero richiedere i filmati della videosorveglianza dell’autobus de La Linea sul quale sono montati i manifestanti, per capire se avevano con sè oggetti contundenti. Le posizioni sono al vaglio. Una mobilitazione contro la guerra e la produzione di armi, che ha preso di mira la Leonardo, epilogo di una serie di azioni iniziate mercoledì al mercato di Mestre dove si erano presentati con tanto di tamburi e uno striscione «Nella nostra città si produce guerra» un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion con l’obiettivo di attirare l’attenzione sulla guerra e la produzione di armi nello stabilimento di Tessera.

Pronta la nota di Luca Capalbo, segretario provinciale di Fsp Polizia Padova, secondo la quale, tra le forze di polizia ci sarebbero dei contusi: «Ancora una volta i nostri uomini e le nostre donne in divisa sono stati chiamati a fronteggiare situazioni di estrema violenza, con il risultato di un ulteriore incremento del numero di feriti».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia