"Anarchia diffusa in laguna, la sicurezza è a rischio"

Sopralluogo con i comitati del senatore Casson e della consigliera Sambo (Pd). Taxi a tutta velocità, onde alte due metri. "Serve una commissione straordinaria"

Il cielo è sereno ma il mare è in tempesta. La laguna ribolle di onde, invasa e sfregiata da motoscafi, vaporetti, Gran Turismo, barche da trasporto. Tutti ad alta velocità, ben oltre i limiti. Lunedì mattina di luglio. Le Fondamente Nuove sembrano il mare del Nord sferzato dal vento. Invece il tempo è buono, ma tutti corrono come pazzi.


«Un problema serio per Venezia, è a rischio la sicurezza della navigazione», dice la consigliera comunale del Pd Monica Sambo. Ieri insieme al senatore e capogruppo in Comune della sua lista civica Felice Casson hanno compiuto un sopralluogo in laguna Nord. Iniziativa di Ambiente Venezia e Comitato Certosa per accendere i riflettori su un problema che si aggrava di giorno in giorno. E che nessuno affronta.


Situazione preoccupante. «Ho visto una situazione preoccupante», dice Casson dopo un’ora di navigazione, sbarcato sul pontile di Ca’ Farsetti, «un’ anarchia diffusa e nessuno che rispetta le regole. Bisogna intervenire. Servono controlli e vigilanza, ma anche una nuova organizzazione che dovrà venire dalla nuova Legge Speciale e dal passaggio dei poteri sulle acque al Comune».


Scomenzera. Si parte alle 10 dal rio della Scomenzera. Una barchetta affittata e un motoscafo del Comitato Certosa con a bordo giornalisti, fotografi, Stefano Fiorin e Cesare Scarpa per i comitati, Casson e la consigliera Sambo. La via per arrivare da piazzale Roma a San Giobbe, sotto il ponte della Ferrovia, è trafficata. Vaporetti e motoscafi in coda.


Fondamente Nuove. Alle Fondamente Nuove la situazione peggiora. Il canale che porta a Tessera sembra un’autostrada: scie e onde sovrapposte, che mettono a rischio la stabilità anche delle barche grandi. Taxi a tutta velocità che vanno e vengono. Poi a un certo punto qualcuno rallenta, forse riconosce gli occupanti della barchetta. «Chiederò la convocazione di una commissione straordinaria», annuncia Sambo, «il moto ondoso è un problema serio per Venezia; le barche a remi, ma anche le piccole e medie imbarcazioni a motore, si trovano spesso in condizioni critiche, ed è un miracolo se finora non sono occorsi gravi incidenti. L’amministrazione deve contrastare gli eccessi di velocità e investire nella ricerca di una mobilità che minimizzi la formazione di moto ondoso».


Tessera. L’incrocio tra il canale di Tessera e il canale delle Navi è un altro punto pericoloso. Onde alte, nessuno che rallenta. Le barchette che tentano di fare benzina al distributore delle Fondamente Nuove rischiano l’affondamento. Si prosegue verso il Lido. Altro punto critico dietro l’Arsenale, davanti alla Certosa. Il pontile Actv balla pericolosamente. Gran Turismo e taxi sfrecciano ad almeno 30-40 chilometri l’ora. Il limite sarebbe di 11, in alcuni tratti di 20. Ma nessuno ci bada. Sant’Elena è un altro punto difficile, qui le onde si sommano alle correnti. Anche il motoscafo con a bordo i fotografi ha qualche momento di precarietà.


San Marco. Si arriva a San Marco e qui la situazione è esplosiva. Alla Ca’ di Dio vanno e vengono decine di Gran Turismo carichi di passeggeri che si infilano tra un vaporetto e l’altro. Gli stessi mezzi dell’Actv a pieno carico producono un’onda di poppa notevole, così alcune grosse barche da trasporto. Davanti al Molo situazione più tranquilla. Ma è questione di pochi minuti. Le barche hanno avvistato una motovedetta della Capitaneria e la sola visione ha provocato una diminuzione evidente delle velocità. Quando i militari se ne vanno, il caos riprende come prima.«Situazione da affrontare molto presto», dice Casson, «bisogna mettere ordine, perché la laguna è a rischio».


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