«Amo mia figlia, è stato un incidente»

La mamma della neonata ferita e positiva alla cocaina spiega la sua verità: «Mai e poi mai avrei potuto farle del male»
Una infermiera guarda un neonato in ospedale in una foto d'ARCHIVIO. ANSA
Una infermiera guarda un neonato in ospedale in una foto d'ARCHIVIO. ANSA

PADOVA. «Questa è follia. Amiamo immensamente la nostra bambina. È stato un incidente». La mamma della neonata di un mese e mezzo portata in ospedale con un profondo taglio alla lingua e risultata positiva alla cocaina, affida a Facebook la sua verità e la sua angoscia in attesa della comunicazione del tribunale dei Minori che ha esaminato il caso. Il rischio è la perdita dell’affidamento della piccola. La donna racconta l’incubo nel quale lei e il marito sono precipitati. Grande la solidarietà che arriva alla mamma dai social, anche se non manca qualche post di segno contrario.

«Auguro a tutti voi che puntate il dito senza conoscere noi, né l’accaduto di non trovarvi mai e poi mai in una situazione del genere», risponde la donna. Quindi, rivolgendosi a una madre: «Vedo che sei mamma anche tu, prova a immaginare come potresti sentirti nei miei panni. Noi davvero amiamo alla follia la nostra bimba e mai e poi mai potremmo farle del male». In un altro post la donna rassicura sulle condizioni della figlia e spiega come la neonata sia positiva alla coca, mentre loro, i genitori, non lo sono.

«La bimba non ha mai avuto crisi di astinenza, ha passato più tempo in ospedale che a casa», si legge, «penso che infermiere o medici si sarebbero accorti se le avesse avute in quasi due mesi di ospedale. Ha superato alla grande ogni test fatto per provare che non abbia danni legati alla cocaina (risonanza al cervello, ecografie, analisi, visite) e la quantità presente nel corpo della bimba è meno che minima. E noi genitori siamo negativi, sia urine che capello». La donna (così come la neonata) è risultata positiva al Tramadolo, componente di un antidolorifico derivante da oppiacei, farmaco che la signora non esclude di aver assunto nel post-cesareo. Nessuna traccia di coca, invece, secondo la ricostruzione fatta dalla coppia. Che, con il legale, ha ripercorso le tappe di quanto accaduto a partire dal 24 febbraio.

Ecco la ricostruzione dei genitori. Alle 10.05 la piccola sta dormendo serena nella sua culla: lo documenta una foto scattata dalla madre che è sola in casa con la neonata. Alle 10.40, a causa di una chiusura non perfetta dell’imbragatura, la bimba scivola dal trasportino e, battendo il mento sul pavimento, si pizzica la lingua tra le gengive insieme alla cerniera della tutina invernale. Cinque minuti dopo la donna telefona al marito che è al lavoro il quale chiede se la piccola perda sangue. La risposta è negativa; alle 11.09 arriva con la figlia al Pronto soccorso pediatrico di un ospedale del Veneziano. Alle 11.40 viene refertato un coagulo sottolinguale asportato con medicazione. I genitori escludono forte sanguinamento: la prova, spiegano, è la tutina bianca della piccola che rimane pulita. I medici ritengono di trasferire la bimba a Padova: vi arriva in ambulanza, alle 12.56. Secondo la ricostruzione dei genitori, la neonata viene sottoposta alla rimozione di un coagulo e, a questo punto, si sarebbe verificato un vistoso sanguinamento. Alle 16 la neonata viene portata in Chirurgia pediatrica, sottoposta ad anestesia, sutura e trasfusione.

L’intervento riesce perfettamente e mezz’ora dopo la piccina è in Degenza chirurgica; il 26 il trasferimento in Pediatria. Il lunedì successivo viene fatta la risonanza magnetica e mercoledì 2 marzo, dopo la radiografia, la madre viene convocata alla Casa del Bimbo Maltrattato: le viene detto che la ferita non è ritenuta compatibile con la caduta riferita. Il 15 marzo la comunicazione della positività alla coca della bimba: scattano i test su capello e urine ai genitori. Il 25 marzo gli esiti: i risultati sono negativi alla coca, positivi al Tramadolo.

Fin qui la ricostruzione della coppia che chiede di poter riportare a casa la piccina. Sulla vicenda l’Asl ha preferito mantenere il massimo riserbo in considerazione della delicatezza del caso. I medici hanno assicurato però che, a breve, ci sarà un incontro con i genitori.

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