Ammonimento questore annullato dal Tar

portogruarese
Quel provvedimento gli era costato caro, precludendogli la carriera nelle forze dell’ordine e spingendolo a consegnare la pistola d’ordinanza. Ma ora il Tar ha annullato l’ammonimento del questore. Non emergono nell’uomo, secondo i giudici, comportamenti molesti o che integrano atti persecutori. Anzi. «Il mio cliente dipinto come molestatore», spiega l’avvocato Luigino Mior, «è il molestato».
La vicenda: un matrimonio avviato alla fine nel Portogruarese (all’epoca dei fatti i due erano separati) che, come spesso accade, lascia il posto a tensioni e conflittualità. È in questo contesto che matura l’ammonimento del questore: l’ex moglie, infatti, riferisce di incontri e inseguimenti e il provvedimento, di natura amministrativa e non penale, mira a dissuadere il marito dal reiterare i comportamenti. Accuse alle quali l’uomo risponde. «Dopo diverse memorie alla Questura di Pordenone non è rimasta altra strada che il Tar», continua Mior. I giudici amministrativi evidenziano un «deficit istruttorio» nell’atto, che non tiene conto della versione dell’ex marito, secondo il quale quegli incontri sul tragitto casa-lavoro erano davvero casuali e il numero di messaggi che lui ha inviato a lei è «infinitesime volte inferiore» rispetto alle comunicazioni ricevute dalla ex moglie. Insomma, il ricorso va accolto e l’atto annullato. —
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