Amianto, un milione di euro ai parenti dei due operai morti

PIOVE DI SACCO. Un milione di euro complessivi per le famiglie dei due lavoratori uccisi da patologie provocate dall’amianto: è l’offerta di risarcimento, in via di definizione, che sarà pagata dalla...

PIOVE DI SACCO. Un milione di euro complessivi per le famiglie dei due lavoratori uccisi da patologie provocate dall’amianto: è l’offerta di risarcimento, in via di definizione, che sarà pagata dalla compagnia assicuratrice dei due imputati titolari, all’epoca dei fatti, dell’impresa Aveg (Acciaierie Valbruna Ernesto Gresele fino al 1980 poi Valbruna spa): si tratta di Nicola Amenduni, 99 anni, e la moglie Maria Gresele, 92, entrambi di Vicenza difesi dall’avvocato Giuliano Pisapia. Acciaierie con sede sia nel Vicentino ma anche con uno stabilimento a Piove di Sacco ormai chiuso da anni: nella fabbrica del Piovese lavorarono Ernesto Callegaro e Roberto Benvegnù, quest’ultimo di Dolo. Il primo è stato ucciso da un tumore ai polmoni; il secondo da un mesotelioma maligno, malattie provocate dall’esposizione alle fibre d’amnianto.

Le famiglie delle vittime si sono costituite parte civile: di Callegaro è rimasto solo un figlio (tutelato dall’avvocato Lucia Rupolo); di Benvegnù la moglie e i tre figli (tutelati dall’avvocato Emanuele Carniello). Come ufficializzato nell’udienza di ieri davanti al giudice monocratico di Padova Nicoletta De Nardus, appena l’accordo sarà siglato (200 mila euro a testa per ogni congiunto), sarà revocata la costituzione di parte civile. E il processo continuerà senza quel “peso”: la prossima udienza è stata fissata per il 5 ottobre. Eugenio Callegaro di Correzzola morì l’11 febbraio 2008: aveva lavorato per le acciaierie dal 9 gennaio 1973 al 23 settembre 1994 in qualità di addetto alla manutenzione dei forni, scoprendo una neoplasia polmonare prima della pensione. Roberto Benvegnù di Dolo è deceduto il 4 ottobre 2011. Resteranno in aula altre due parti civili, l’Aiea (Associazione esposti amianto) con l’avvocato Edoardo Bortolotto, e Medicina Democratica con l’avvocato Laura Mara. (cri.gen.)

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