«Amianto sulle capanne». Un esposto alla Procura
Rilevate da un laboratorio «tracce verosimilmente presenti di asbesto». L’avvocato Sitran accusa il gestore dello stabilimento lidense e il sindaco per mancate verifiche
LIDO. Ci sarebbero ancora residui di amianto sul tetto delle capanne dello stabilimento balneare “Consorzio” del Lido di Venezia. Ne è convinto l’avvocato Marco Sitran - tra i promotori del Comitato per la separazione amministrativa tra Venezia e Mestre - che proprio per questo presenterà un esposto ai carabinieri, dopo aver scritto inutilmente una lettera al sindaco Luigi Brugnaro chiedendo maggiori controlli.
«Depositerò presso il Comando dei carabinieri ai Gesuiti un esposto alla Procura», spiega l’avvocato Sitran, «in cui evidenzierò l’inerzia del sindaco, quale massima autorità sanitaria comunale, e l’atteggiamento poco collaborativo del gestore, Capli srl. Ipotizzando per il primo cittadino l’omissione di atti d’ufficio, penalmente rilevante. Le analisi non dicono che c’è amianto ma che “sono verosimilmente presenti tracce di amianto”.
Quanto basta per il legittimo sospetto e per il doveroso intervento di approfondimento che non c’è mai stato. Se solo avessi avuto in Capli un interlocutore chiaro che mi avesse dimostrato il contrario, o se solo i controlli pubblici fossero stati effettuati durante l’inverno, non avrei certamente proseguito oltre. In ogni caso la lettera che “minaccia" di cacciare me e la mia famiglia (tre figli piccoli) dalla spiaggia se non verranno fatte pubbliche scuse, da parte di un concessionario pubblico che non ha voluto o saputo fornire la prova contraria, mi è sembrato un po’ eccessivo».
Sitran aveva staccato e fatto analizzare a sue spese dal laboratorio Ecs srl di San Biagio di Callalta a Treviso un frammento della copertura della capanna dello stabilimento del “Consorzio” dove va ogni estate con la sua famiglia, nella presunzione che potesse appunto contenere amianto. L’invito ai gestori della Capli srl a controllare non sarebbe stato preso in considerazione, sostenendo essi che le analisi che avevano già eseguito sulla presenza di amianto nelle coperture delle capanne avevano dato esito negativo. Ora la parola alla Procura.
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