Amianto abbandonato sulla strada

L’ultimo episodio in via Reghena a Cinto. Falcomer: servono le telecamere
Borghesi Saletto di Breda di Piave Sporcizia lungo rive del Piave agenzia fotografica foto film
Borghesi Saletto di Breda di Piave Sporcizia lungo rive del Piave agenzia fotografica foto film

CINTO. Lastre di amianto scaricate in via Reghena, i cittadini chiedono telecamere per stanare i furbetti. A farsi promotore della proposta l’agricoltore Matteo Bortolussi, imprenditore della zona, testimone da diverso tempo di numerosi episodi di abbandono abusivo di rifiuti.

L’ultimo caso solo pochi giorni fa, quando ignoti hanno lasciato sul ciglio della strada diverse lastre in amianto, una decina, oltre ad altro materiale, prettamente di natura edilizia. L’area in questione è già stata sigillata dalla Polizia locale e a breve una ditta specializzata, incaricata dal Comune, provvederà a bonificare il tutto.

«È giunta l’ora di pensare a qualcosa di concreto per risolvere questo problema», dice Bortolussi, «e la proposta che faccio è quella di installare delle telecamere nelle zone più sensibili, come appunto via Reghena, in modo tale che si possa riuscire ad identificare i mezzi che scaricano. Se il Comune acquistasse le telecamere, il privato potrebbe collaborare, magari con apposite convenzioni (come l’abbassamento di alcune tasse comuali), visionando i filmati con una certa frequenza».

Favorevole alla proposta il sindaco di Cinto Caomaggiore, Gianluca Falcomer. «Le telecamere potrebbero essere uno strumento importante contro questo fenomeno», spiega il primo cittadino, «e se riusciamo a far squadra anche con i Comuni limitrofi la lotta ai furbetti del rifiuto sarebbe più facile per tutti. Sicuramente un investimento in videosorveglianza costa meno dello smaltimento a carico dei cittadini: solo per questo episodio l’intervento costerà circa mille euro».

Non è la prima volta che in via Reghena ci si trova di fronte ad un caso simile: l’ultima volta accadde lo scorso mese di settembre.

Alessio Conforti

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