Ambulatorio della fratellanza sopra la mensa di via Costa

Si concretizza dopo sette anni il progetto del dottor Alberto Monterosso Una trentina di medici volontari e l’Auser per aiutare stranieri senza assistenza

Il Rotary Club di Venezia e Mestre apre l’Ambulatorio della fratellanza, realizzando il sogno del dottor Alberto Monterosso, compianto ex direttore generale dell’Azienda sanitaria mestrina, deceduto un anno fa, a 77 anni.

L’annuncio ieri: l’ambulatorio verrà inaugurato a marzo negli spazi dei frati Cappuccini, in via Costa, con la collaborazione di medici e gli specialisti dell’Auser.

La struttura sorgerà al primo piano dell’edificio all’entrata della mensa per i poveri.

Del progetto si era già parlato nel 2012, scatenando in città il dibattito tra favorevoli e contrari. Ora il Rotary intende realizzarlo: lo hanno annunciato giovedì sera l’attuale presidente del club, Claudio Scarpa, e Giorgio Spadaro, ex direttore generale dell’Ulss 10 che si è messo a disposizione per occuparsi in prima persona del progetto nel nome dell’amico Monterosso che era stato presidente del Rotary e all’ambulatorio aveva lavorato a lungo coinvolgendo anche associazioni come Humanitas e Croce di Malta. Obiettivo, assistere persone straniere senza copertura del servizio sanitario nazionale: passate al Pronto soccorso, se avessero avuto bisogno di cure specialistiche si sarebbero potute rivolgere a medici volontari. Tema quanto mai attuale con l’entrata in vigore del decreto sicurezza.

«Il progetto sta molto a cuore al Rotary», dice il presidente Scarpa, «non abbiamo voluto abbandonarlo, anche in memoria di Alberto Monterosso». I ritardi hanno frenato il progetto, poi interrotto per la malattia del medico, deceduto lo scorso gennaio a 77 anni. Ma quella idea rimane e ora con il Rotary porterà il nome di Monterosso. Una targa all’ingresso lo ricorderà.

«Era scaduta l’autorizzazione», spiega Spadaro, «e nel frattempo era anche cambiata la legge. Abbiamo quindi perfezionato la richiesta e dopo la visita ispettiva dell’Ulss 3 abbiamo ottenuto la nuova autorizzazione e il parere favorevole che sarà inviato al Comune di Venezia. Voglio ringraziare Mimmo Quaglia e Bruno Malaguti, due volontari che si stanno impegnando molto per arrivare presto all’inaugurazione». Alcuni dettagli vanno definiti in questi giorni, in accordo con Comune e Ulss 3 (cime la possibilità di prescrivere farmaci) ma l’apertura è ormai vicina. La gestione sarà affidata all’Auser, manca oramai solo la firma. E Spadaro spiega che la comunità medica è pronta a fare la sua parte solidale. «Ho contattato i medici che avevano dato disponibilità a Monterosso, tra i quali c’erano anche molti ex primari e ho preso contatto con le associazioni di volontariato che si erano offerte di partecipare al progetto. L’ambulatorio sarà il risultato della volontà del Rotary, che lo ha promosso e ha finanziato i lavori, dei Cappuccini che hanno messo a disposizione lo spazio di loro proprietà, e dell’Auser, che prenderà in gestione il servizio in convenzione, con i suoi oltre 30 specialisti disponibili gratuitamente». —

Mitia Chiarin

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