Ambulanti veneti uniti contro la direttiva Bolkenstein

La direttiva europea Bolkenstein, quella che introduce il concetto di “libero commercio in un libero mercato” fa paura anche al mondo degli ambulanti e dei venditori che operano nelle aree demaniali....

La direttiva europea Bolkenstein, quella che introduce il concetto di “libero commercio in un libero mercato” fa paura anche al mondo degli ambulanti e dei venditori che operano nelle aree demaniali. Duecento persone, arrivate da varie parti del Veneto, hanno affollato ieri pomeriggio il centro culturale Candiani per l’assemblea organizzata da Confesercenti e Anva, l’associazione dei venditori ambulanti, per informare il settore delle ultime novità dopo l’intesa Stato-Regioni che sposta al 2029 l’appuntamento con le nuove disposizioni introdotte dalla normativa europea e che vanno a liberalizzare il commercio nelle aree pubbliche e in quelle demaniali.

Di fatto dai regimi di concessione decennale, con rinnovi automatici e un vantaggio ai commercianti più anziani di quasi il 40 per cento, sul fronte dei punteggi, si passerà ai bandi di assegnazione con una liberalizzazione che rischia di penalizzare le attività storiche anche nei mercati rionali e in quelli grandi come quello nel centro di Mestre.

Regimi che eran previsti in scadenza per il 2015 per le aree demaniali, come le attività lungo le spiagge del litorale veneziano, e nel 2017 per il commercio ambulante su area pubblica. «Ora il termine viene spostato al 2029. Non ci sono alternative per il futuro : si andrà verso la liberalizzazione a scapito delle attività con maggiore esperienza» fa notare Tiziano Scandagliato, portavoce cittadino degli ambulanti dell’Anva e dirigente della Confesercenti. All’assemblea sono arrivati in tanti, circa duecento persone, per lo più ambulanti nei mercati o con attività di vendita lungo le spiagge. Tutti hanno approvato la dilazione dei termini di entrata in vigore della controversa e discussa direttiva europea.

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