Ambulanti della spiaggia la protesta in Regione

Armati di cartelli e fischietti hanno manifestato davanti a palazzo Balbi La normativa Bolkestein mette a rischio il loro lavoro. Stival: «Li aiuteremo»

VENEZIA. «Bisognerà attendere il 5 marzo per saperne di più». Parole dell’assessore regionale Stival all’Identità Veneta che ieri ha incontrato a palazzo Balbi una delegazione di 12 ambulanti che vogliono far luce sulle rinnovo delle licenze per la stagione balneare 2013.

Insieme a Stival, a riceverli anche l’assessore regionale al Turismo, Finossi. Gli ambulanti, armati di cartelli e fischietti, ieri mattina erano davanti al palazzo della Regione e hanno fatto sentire la loro voce.

Se ne contavano una sessantina, radunati a campo San Tomà verso le 10, e dopo essersi diretti alle porte del Balbi, hanno atteso fino alle 11,40 perché fossero ricevuti. Loro sono quelli che portano il carretto dei gelati lungo le spiagge del litorale veneziano. Sono figli della tradizione: lavoratori autonomi, in tutto fanno capo a 150 partite Iva, e rischiano anche quest’anno che le loro licenze da ambulanti siano rinnovate per un solo anno e poi chissà. Prassi ordinaria del resto: se non fosse che ora a gettare preoccupazione sul loro «destino», spiegano, si aggiunge l’ombra della norma europea Bolkestein, che abbattendo i confini territoriali mette a rischio il loro lavoro, spesso ereditato di generazione in generazione e spalmato nei sette comuni del litorale. Passata la direttiva Ue, adesso chiunque potrebbe fare quel lavoro. In sostanza, qualsiasi cittadino europeo. «La Bolkestein mette a rischio la nostra categoria», replica Mirco Zanchetto, in rappresentanza dei colleghi, «stiamo già pensando di riunirci in un’associazione per tutelarci. Paghiamo regolarmente le tasse e vogliamo garanzie».

L’associazione non ha ancora un nome, ma potrebbe nascere prima dell’avvio della stagione. In effetti una soluzione ci sarebbe. È quella prevista dalla modifica della legge regionale sul turismo del 2003, approvata in Regione lo scorso 31 dicembre, e che ora è nelle mani del governo che dovrà dare il lasciapassare o impugnarla. La modifica stabilisce che i Comuni, ai quali spetta infine la competenza sulle licenze, possano garantirle non più anno per anno, ma per più anni di seguito. E loro starebbero «con il cuore in pace», ammettono. Fatto sta che anche se la modifica alla legge è già approvata, bisogna attendere i 60 giorni ordinari per l’attuazione, e quindi il lascia passare del governo. Il 5 marzo se ne saprà di più, quindi. Anzi l’assessore Stival toglie i dubbi: «Decorso il tempo necessario», giura, «diramiamo una circolare destinati ai comuni interessati per l’applicazione immediata della modifica».

Marco Petricca

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