Altri esposti in Procura contro l’aria inquinata

Le “vittime” della tangenziale preparano una denuncia per lesioni colpose Le opposizioni e i comitati pronti a dare battaglia al Consiglio straordinario del 25
Di Gianni Favarato
Agenzia Candussi, giornalista FAvarato. Protesta attivisti in via Miranese di fronte alla sede ARPAV
Agenzia Candussi, giornalista FAvarato. Protesta attivisti in via Miranese di fronte alla sede ARPAV

L’invocazione della pioggia e la scusa che l’aria avvelenata è un problema climatico globale sul quale poco o nulla si può fare a livello locale, non basteranno al sindaco, Luigi Brugnaro per placare gli animi dei cittadini, gli attacchi delle opposizioni in consiglio comunale e i sospetti della magistratura. Malgrado la tregua degli ultimi giorni – dovuta, più che altro, all’arrivo delle pioggie del vento – l’allarme polveri sottili (Pm10) è destinato a tornare d’attualità, con tutta la sua drammaticità sia per i problemi sanitari che causa che per i suoi pesanti risvolti penali. L’allarme per le alte concentrazioni di polveri sottili (Pm10 e 2,5) nell’aria che respiriamo è, infatti, all’ordine del giorno del consiglio comunale che giovedì prossimo, 25 febbraio, si terrà in seduta straordinaria non a Mestre, come avevano chiesto tutti i consiglieri dell’opposizione, ma a Venezia.

Gli avvocati Zaffalon e Farinea stanno preparando un circostanziato esposto-denunce che sarà presentato alla Procura – per conto dei comitati e le associazioni delle “vittime” delle emissioni inquinanti della tangenziale di Mestre – nel quale si ipotizza il reato penale di «lesioni colpose» causate dallo smog, alla luce del nuovo codice ambientale italiano e le direttive europee. Un secondo esposto – che ipotizza il reato di «omissione» di precauzioni e cautele in materia di inquinamento atmosferico eè in arrivo da parte del Comitato Marghera Libera e Pensante e dell’Assemblea Permanente contro il Rischio Chimico. A tutto ciò si aggiunge il fascicolo d’indagine già aperta da qualche mese dai pm Franceschi e Crupi, per le emissioni di grandi navi e imbarcazioni in centro storico, alla quale potrebbe aggiungersi una seconda indagine giudiziaria che potrebbe aprire il vice-procuratore della Repubblica di Venezia dopo aver sentito i pediatri di famiglia veneziani e mestrini che lanciavano l’allarme per i danni alla salute dei bambini provocati dalle polveri sottili che avvelenano l’aria per gran parte dell’anno. Per il consiglio comunale di giovedì, si prospetta una seduta infuocata, visto l’annunciata presenza in sala consigliare di cittadini, comitati e associazioni anti-smog, sia per la battaglia annunciata dai consiglieri dell’ opposizione – che fanno capo a M5S, Lista Casson e Pd – intenzionati a mettere alle strette la giunta di Luigi Brugnaro.

«C’è una forte richiesta da parte della società civile di un ambiente più sano e non inquinato che ancora aspetta vere risposte da parte del sindaco – dice Elena La Rocca, capogruppo in consigliere comunale dei Cinque Stelle – . Noi chiediamo misurazioni accurate e continue dei livelli di inquinamento, interventi urgenti, per affrontare subito il problema e interventi di tipo strutturale e di lungo termine per aprire la strada seriamente all’utilizzo delle energie rinnovabili che non inquinano l’aria».

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