Altri cinque casi di scabbia al Mariutto
MIRANO. Sempre più allarme scabbia al Mariutto. Precipita la situazione all’interno del padiglione Magnolia della casa di riposo miranese. L’infezione individuata la settimana scorsa in due anziani ospiti si diffonde, complici, forse, anche le non adeguate misure di prevenzione adottate in reparto. Negli ultimi giorni individuati altri cinque casi sospetti, questa volta tutti tra gli operatori: tre sono già stati accertati, in uno si tratta di acariosi, mentre un altro, con gli stessi sintomi, è ancora sotto indagine. In poco più di una settimana dunque i casi accertati di scabbia, tra ospiti e personale, sono già cinque, altri se ne potrebbero aggiungere. La direzione dell’Ipab si difende, affermando di aver attivato tutti i protocolli di sicurezza impartiti dall’Asl, ma sta anche cercando di individuare se all’interno del reparto vi siano state negligenze.
La situazione è esplosiva: a più riprese le preoccupazioni sono state espresse negli ultimi giorni anche dai sindacati, impegnati in una dura vertenza con i vertici dell’Ipab su questioni riguardanti il fondo di produttività. «Il Dipartimento di prevenzione ha confermato che il propagarsi dell’infezione è, tra le altre cose, imputabile a un non corretto o carente utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, come guanti e camici», spiegano Antonio Battistuzzo e Roberto Panciera, rispettivamente Cgil-Fp e Uil-Fpl, «e che per alcuni aspetti sono risultati carenti anche il monitoraggio dei livelli di diffusione della malattia e la sorveglianza sull’utilizzo delle prescrizioni e della profilassi. Che si sommano a una carenza igienica, come segnalata dal medico geriatra». Proprio per la situazione riscontrata al Mariutto, l’Asl 13 ha diffuso una nota in cui raccomanda di attenersi scrupolosamente ai protocolli. «Per la terapia è in genere sufficiente applicare lozioni antiparassitarie», spiegano dall’Asl, «ma importante in questi casi è avviare alcuni semplici accorgimenti: come cambiare spesso la biancheria e lavarla a una temperatura maggiore di 60 gradi, evitare il contatto diretto con chi ha la scabbia, usare dei guanti, tenere ben puliti i locali con comuni prodotti».
Adesso la direzione del Mariutto vuole capire se tutte queste prescrizioni siano state rispettate al Magnolia. In attesa delle dovute verifiche, il direttore Vittorino Bizzotto ha firmato un nuovo documento inviato a tutti i coordinatori per ribadire l’assoluta necessità di effettuare una vigilanza scrupolosa sui protocolli di sicurezza predisposti dopo i sopralluoghi dell’Asl. Intanto però tutti gli altri 18 dipendenti del nucleo “Sole” del “Magnolia”, i più esposti al possibile contagio, verranno sottoposti a una visita dermatologica.
Filippo De Gaspari
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