Altri accampamenti, ecco il degrado dell’ex Umberto I
Un sopralluogo surreale quello effettuato ieri poco dopo l’ora di pranzo tra i ruderi dell’ex ospedale Umberto I, che se i nostri nonni lo vedessero ora, ridotto com’è, probabilmente non crederebbero ai loro occhi. Tant’è. In mezzo al degrado, tra l’erba alta, qualche siringa e persino abitazioni di fortuna, si sono confrontati l’assessore all’Urbanistica, Massimiliano De Martin e la proprietà, rappresentata dal socio di minoranza Flavio Zuanier.
A offrire l’occasione di incontro dopo proteste su proteste da parte del vicinato, il neonato Comitato Mestre Second Life rappresentato da Paola Orlandini e Alessandro Calzavara, assieme al direttore di Confesercenti, Maurizio Franceschi, Laura Fregolent, docente in tecnica e pianificazione con i suoi studenti, in visita al compendio. Al meeting point, in fondo al nuovo parcheggio sterrato, si è presentato anche Zuanier, il quale si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, accusando il Comune e più che altro le amministrazioni precedenti, di aver fatto ben poco. Per entrare non occorre avere la chiave. Il lucchetto è legato con un laccio, ma extracomunitari e senza fissa dimora entrano scavalcando la rete, come ieri, con tanto di spesa appresso.
L’ingegnere Zuanier, ha fatto da Cicerone, illustrando all’assessore i terreni privati e quelli del Comune, per dimostrare che anche il pubblico ha le sue colpe nell’escalation di degrado: «Queste aree sono vostre, noi ve le abbiamo trasferite, finché le avevamo noi c’era la vigilanza, adesso sono lasciate così, nel massimo abbandono, tra rifiuti, spazzatura, erba alta. Abbiamo suggerito come fare, come proteggere il sito, impiegare vigili, sorvegliare, ma niente».
E mentre il gruppone attraversa la zona della chiesa ortodossa, appare un uomo che va a prendere dell’acqua, per poi tornare nella sua sorta di accampamento che si scorge dietro il Candiani. Secondo Zuanier l’amministrazione avrebbe potuto fare tutto quello che voleva, ma non ha mosso un dito. «Il Comune da noi ha ricevuto plastici e progetti pronti delle aree che poteva utilizzare, compreso l’ex Cup».
Poi si arriva nel sito delle torri residenziali, per intendersi, quello del vecchio pronto soccorso dove il privato dovrebbe costruire, che non sta certo meglio.
De Martin non polemizza: «Lo scopo del sopralluogo era quello di prendere atto di un’area lasciata nel degrado, constatiamo che è una perla che si infila in una collana fantastica», ironizza, «un’area degradata e in uno stato pessimo. Mi domando come si possa investire in una città e lasciare poi tutto così. Ora dobbiamo prendere in mano le convenzioni di tre anni fa, capire come ci si è arrivati e recuperare un’area di grande interesse urbano, che è il nostro obiettivo in questo mandato».
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