Altre indagini e autopsia per la morte di Rizzetto

Portogruaro. La Procura ha accolto la richiesta dei genitori del giovane che ha perso la vita nell’incidente del 2014. L’ipotesi è omissione di soccorso

PORTOGRUARO. Ci saranno ulteriori indagini sulla morte di Marco Rizzetto: ieri la Procura di Pordenone ha accolto l’istanza presentata dai genitori del giovane morto quasi due anni fa nel terribile incidente all’East Gate Park, travolto dall’auto guidata da Rosanna Tabino con accanto Daniele Colautto, entrambi di Ronchis. Quando è deceduto esattamente Marco? È quello che vogliono sapere i genitori, Susanna e Giorgio Rizzetto, che hanno presentato opposizione alla richiesta di archiviazione per l’accusa di omissione di soccorso nei confronti di Daniele Colautto.

Ieri mattina il pubblico ministero ha accolto l’opposizione presentata dai genitori e ha disposto ulteriori indagini. Nella sostanza un nuovo parere medico-legale che analizzerà innanzitutto le relazioni agli atti della Procura e del medico legale della famiglia Rizzetto. Se potesse essere di qualche utilità, dopo quasi due anni, non si esclude che possa venire eseguito anche un esame autoptico, dato che all’epoca dei fatti non venne svolta alcuna autopsia sul corpo della vittima. Secondo la Procura di Pordenone, Marco sarebbe deceduto al momento dello schianto, mentre per il medico legale consultato dalla famiglia Rizzetto, la morte potrebbe essere sopraggiunta addirittura mezz’ora o un’ora dopo. In questo secondo caso, una telefonata tempestiva al 118 avrebbe potuto, forse, salvare la vita al giovane. Un dubbio atroce, soprattutto per i genitori del ragazzo che aveva solo 23 anni.

Nella tragica notte del 2 maggio 2014, la morte di Marco venne constatata alle 23.30 da una guardia medica, che aveva collocato la morte intorno alle 22.30, pur precisando che sarebbe potuta essere avvenuta anche alle 21.30 avendo rilevato l’arresto cardiocircolatorio e la presenza di sangue dall’orecchio destro dovuta a probabile emorragia cerebrale da trauma cranico. Resta il fatto che nessuno, né i due a bordo dell’auto che si è scontrata con quella del giovane, né l’amica medico contattata dalla Tabino, si avvicina all’auto per vedere come sta Marco. La Tabino è bloccata in auto, Colautto se ne va, l’amica medico spiega di aver «seguito la procedura medica richiamando ad alta voce l’attenzione degli occupanti (della Ford, ndr) senza ottenere alcuna risposta». Nessuno si avvicina a Marco fino a quando, attorno alle 23.30 arrivano i soccorsi contattati dall’amica medico. Tabino per la morte di Marco ha patteggiato 21 mesi di reclusione per omicidio colposo. Colautto è sotto processo per omissione di soccorso nei confronti di Tabino. Ora le ulteriori indagini sono chiamate a verificare se vi sia stata omissione di soccorso anche nei confronti di Marco.

Claudia Stefani

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