«Altolà, se delinqui filmo con il cellulare»
MESTRE. «Se delinqui, ti filmo». Malvivente avvisato mezzo salvato, verrebbe quasi da dire. A lanciare l’iniziativa diversi gruppi di cittadini che si sono formati in questi ultimi mesi tra via Trento, via Monte San Michele, via Cappuccina. A metterci il timbro Luigi Corò, del comitato Cmp. Il servizio doveva partire ieri da via Sernaglia, ma è stato posticipato per “motivi tecnici”: non era stata avvisata la Questura. Da Santa Chiara frenano l’entusiasmo del comitato: «Servono regolari autorizzazioni».
Grande fratello. Il progetto si chiama “videosorveglianza civica di quartiere” e il cartello utilizzato è, di per sè, già esaustivo. Una scritta in rosso con tanto di “attenzione varco attivo”. Il rimando per associazione è alle Ztl e agli occhi elettronici che filmano automobilisti che transitano col rosso, chi va troppo veloce, chi viaggia in una zona off limits. In questo caso il campo semantico viene utilizzato dai cittadini che chiedono sicurezza, sorveglianza, stop alla criminalità e al degrado. Specialmente nel quadrante che si allunga da via Cappuccina, Corso del Popolo, via Piave, alla stazione. A riprendere, però, non sono apparecchi installati ai lati della strade, ma persone in carne e ossa dotate di quella che al giorno d’oggi può essere un’arma che fa più male di un colpo di pistola, il cellulare e le telecamere di cui sono dotati i telefonini di ultima generazione.
Malviventi avvertiti. «Si avvisa che quanti saranno sorpresi a spacciare o ad acquistare stupefacenti, a contrattare prestazioni con le prostitute, ad entrare senza titolo nelle vie regolate da Ztl dopo le 22, verranno video ripresi e i filmati inoltrati alle forze dell’ordine». Nessuna scusa, i delinquenti sono avvisati.
Servizio civico. «Da oggi», si legge nella nota del comitato che annuncia l’iniziativa, «è pronto ad entrare in funzione il servizio civico aggiuntivo di quartiere per collaborare con le forze dell’ordine». «Abbiamo deciso», spiegano i proponenti, «di attivare ulteriori energie e mettere in campo un altro “dispositivo” per rendere noto a tutti che c’è più di un abitante di Mestre che è vigile, attento e responsabile. La situazione è così complessa che c’è bisogno dell’impegno di tutti». E ancora: «Se non possiamo agire sui malviventi, interveniamo sugli acquirenti, che siano compratori di droga o di prestazioni sessuali».
Modus operandi. «Si tratta di far sapere a tutti coloro i quali volessero dedicarsi ad attività disoneste, fuori legge e nocive per la comunità, che in alcune zone di Mestre ci sarà un modo in più per impedirgli di farla franca». Saranno apposti cartelli mobili ad hoc e chi frequenterà la zona contrassegnata per attività illecite, sarà avvisato del fatto che “un grande fratello” lo sta spiando e che video e foto che documentano reati verranno trasmessi all’autorità. I volontari avranno a disposizione numeri telefonici utili per la raccolta delle informazioni e, per i possessori di smartphone, sarà d’aiuto un’applicazione per controllare, attraverso la targa, se un’auto è stata rubata, se è in regola con la revisione e soprattutto se è provvista di assicurazione.
Dove. Il servizio partirà in via Cappuccina, Aleardi, Gozzi e Fogazzaro, come nel quadrante delle vie Trento, Piraghetto, Piave e limitrofe, per poi estendersi ai parchi cittadini e agli altri quartieri di Mestre Marghera e comuni contermini di Mira e Spinea.
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