Altobello, divani e lavabi abbandonati in via Squero

Dopo l’inaugurazione di poco tempo fa i residenti denunciano il degrado: «Colpa dei maleducati, certo, ma Veritas ora dovrebbe incrementare il servizio»

MESTRE. Che la situazione "rifiuti" a Mestre sia da tempo un problema irrisolto e che spesso Veritas non riesca a dare risposte è risaputo, ma che questo accada con una certa periodicità ha del paradossale. Eppure è la situazione che sta vivendo, ciclicamente, il quartiere Altobello, precisamente via Squero, da poco "fiore all'occhiello" della riqualificazione urbana di terraferma a due passi da Piazza Barche.

Già prima dell'inaugurazione in pompa magna con tanto di taglio del nastro, i residenti denunciano una situazione di degrado e abbandono. Da una decina di giorni, ormai, è sempre più difficile, se non impossibile, accedere ai cassonetti posizionati in via  Squero, a causa dell'enorme quantità di sacchetti abbandonati (alcuni aperti e con il contenuto sparso in terra), divani, materassi, un lavandino e materiale edilizio. I contenitori sono inaccessibili perché stracolmi, nei cassonetti adibiti alla raccolta delle carte o della plastica vengono immessi sacchi di spazzatura di vario genere.

«Capisco che la responsabilità è dei grandi maleducati che, forse privi di chiavetta, abbandonano i rifiuti» racconta una residente della zona «ma la Veritas non passa da diversi giorni e poiché fa veramente schifo avvicinarsi, mi trovo costretta a fare delle "deliziose" passeggiate con la spazzatura in mano, alla ricerca dell'igiene perduta, sempre più difficile da trovare perché molte zone della città sono nelle stesse condizioni». Certo una camminata non fa male ma per smaltire le calorie natalizie ma nemmeno trasformare un semplice gesto come quello di buttare i rifiuti in una "caccia al tesoro".

«Dal momento che le tasse le paghiamo è giusto che ci venga dato il servizio» conclude la signora «si è parlato di ispettori, telecamere e altri sistemi ma per ora non abbiamo visto alcun risultato. Possono fare quello che vogliono, basta che lo facciano». La misura, insomma, è colma, come i cassonetti, ma da Veritas, per ora, nessuna risposta.

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