Alloggi vincolati, ora decide la Cassazione
Sarà la Corte di Cassazione a decidere chi ha ragione tra il Comune e i proprietari di dimore vincolate dal punto di vista paesaggistico ai fini della Legge Speciale. Questi ultimi hanno infatti applicato sui loro alloggi le agevolazioni sull’Ici-Imu di cui godono i proprietari di case che hanno su di esse il vincolo monumentale, fissato dalla legge 1089. Ma vincolo paesaggistico e vincolo monumentale sono due cose diverse e per questo il Comune ha richiesto indietro ai proprietari di alloggi che non hanno il secondo, le agevolazioni su Ici-Imu di cui hanno goduto negli ultimi cinque anni. E fioccano allora i ricorsi - almeno una cinquantina - alla Commissaria Tributaria Provinciale, che in alcuni casi ha dato ragione a loro, che non vogliono pagare, in altri al Comune.
«Rivolgendoci poi in appello alla Commissione Tributaria Regionale - spega l’assessore ai Tributi Michele Zuin - abbiamo avuto sempre ragione. Per questo abbiamo deciso a questo punto di rivolgerci alla Corte di Cassazione, per avere una parola definitiva sulla vicenda, convinti di avere pienamente ragione». Tutto parte dall’interpretazione errata di una norma collegata alla Legge Speciale del 1973 e fissata da un decreto dell'anno successivo. Un errore di cui ci si è però accorti solo qualche anno fa e che sta costringendo molti proprietari - circa duecento - a restituire al Comune di Venezia le ultime cinque annualità arretrate di Ici-Imu, pagate per intero e non più con lo "sconto" dovuto agli immobili di pregio storico-artistico. Ad accorgersi dell'anomalia sulla richiesta di contributi da parte dei proprietari di questi immobili storici a Venezia era stata tre anni fa la stessa Direzione regionale dei Beni Culturali, che non trovava un solido fondamento giuridico di tutela all'elargizione di questi fondi, se non il decreto del 1974 e per questo ha chiesto sulla questione un parere al Ministero, per evitare di erogare finanziamenti non dovuti. Il vincolo per questi immobili fa appunto riferimento a un decreto ministeriale del 28 marzo 1974, che seguiva la Legge Speciale del '73 e che fissava tra l'altro un elenco di immobili vincolati per il loro interesse storico-artistico. Ma il vincolo era riferito alla loro tutela urbanistica e ambientale e non era invece equiparabile a quello della legge 1089, che prevede appunto il regime fiscale agevolato e i contributi per i restauri.
Per decenni l'equivoco è continuato senza che nessuno - tra Roma a Venezia - se ne accorgesse e i contributi e la fiscalità agevolata per i proprietari di questi immobili vincolati con la Legge Speciale sono diventati la regola. Ora è arrivato, il conto, salato, ma anche il contenzioso con il Comune che intanto va avanti con le richieste di rimborso, aspettando la Cassazione.
Enrico Tantucci
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