Alloggi per studenti e botteghe artigiane. Prove di rigenerazione per l’ex Giustinian a Venezia

L’idea di due studenti di Iuav e Ca’ Foscari sul complesso urbanistico: tracciata la mappa di 12 “giganti dormienti”

VENEZIA. Residenza studentesca, botteghe artigiane doc 4.0 che avviano alla professione giovani laureandi e laureati, una parte di ricettivo riservata ai turisti che portano vita e rimettono in circolo l’economia: un progetto sostenibile a cui non manca nulla, nemmeno una chiesa per le funzioni religiose e tour esperienziali.
La cornice di quello che potrebbe essere definito un laboratorio urbano con un mix di funzioni che si autoalimentino, è l’ex complesso ospedaliero Giustinian nel cuore del centro storico, ma il format secondo i due giovani che l’hanno progettato vincendo il Premio “Laudato si’.

Venezia: i giovani per l’ambiente, può essere applicato con modalità differenti in almeno altri dodici «giganti dormienti» definizione che ritorna nella tesi premiata, e che calza a pennello a quegli splendidi monumenti storici un tempo ricchi di vita le cui funzioni oggi sono in stand-by.

Carlo Federico Dall’Omo(Iuav) e Andrea Cicogna (Ca’ Foscari) li hanno censiti dettagliatamente: ex Orto Botanico, Convento Sant’Alvise, Area Bacino piccolo ed ex sommergibilisti, area “Sine Die” ex scuola dei meccanici Celestia, Galeazze Nappe e Tese, Convento di Sant’Anna e di San Pietro di Castello (tutti tra Castello e Arsenale), area Italgas, chiesa delle Terese, chiesa di San Beneto, chiesa di Sant’Apollinare.



Il progetto è stato illustrato ieri mattina al Centro Candiani di Mestre, nell’ambito del premio promosso dalla Rete di attori della società civile coordinati dall’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro del Patriarcato.
Venti le tesi che hanno partecipato realizzate da giovani laureati delle Università veneziane e provengono da varie aree disciplinari. Il primo premio (mille euro) lo hanno vinto i due giovani, il titolo della tesi è: «Governance del patrimonio pubblico e rigenerazione della città: il paradigma dell’ex complesso ospedaliero Giustinian, un modello di resilienza».

Secondo classificato il progetto di Luca Zanette (Iuav) «Acqua e cibo a Venezia: mitigazione e adattamento-scenari a confronto».
Il terzo, infine, risultato di uno stage a Veritas è di Paola Righetto e Edoardo Bottin entrambi Iuav, ed è studio dal titolo “tra sostenibilità energetica e identità formale” sulla sostituzione dei serramenti per la riqualificazione energetica del palazzo Rio Novo.

Alla premiazione hanno partecipato il patriarca, Francesco Moraglia, Federico Della Puppa (dello Iuav di Venezia) l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin, il professore Ezio Da Villa. Moraglia ha sottolineato gli stimoli dell’enciclica papale Laudato Sì, l’importanza di interrogarsi per fare in modo «che non rimanga solo documento da leggere ma si traduca in una operatività che richiede di ripensare le relazioni umane all’interno di possibilità tecniche inaudite che saranno sempre più grandi e che vedono l’uomo al centro di tutto».

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