Alloggi, negozi e sala da 250 posti al posto della discoteca Mithos

Un progetto pubblico-privato

discusso in consiglio comunale per rilanciare la piazza al posto del tempio del Rock del Veneto Orientale

Giovanni Monforte
Un'elaborazione al computer del nuovo complesso nell’area dell’ex Mithos
Un'elaborazione al computer del nuovo complesso nell’area dell’ex Mithos

MEOLO. Una quindicina di appartamenti, negozi al piano terra e una sala pubblica da 250 posti a sedere. È quanto potrebbe sorgere, nella centrale piazza Martiri, al posto dell’edificio che ospitava la discoteca Mithos.

Tempio del rock nel Veneto Orientale, il Mithos Club di Meolo ha chiuso nel 1998 e l’immobile col passare degli anni è caduto in degrado. Un tempo appartenuto alla famiglia dell’industriale Panto, ora è di proprietà della Cooperativa Meolese.

Proprio la cooperativa, dopo alcuni incontri interlocutori con l’amministrazione comunale, ha depositato in municipio la proposta per realizzare un nuovo complesso immobiliare, demolendo l’edificio esistente e attuando un accordo pubblico – privato.

Oltre all’ambito residenziale (si parla di 14 appartamenti) e commerciale, il nuovo edificio vedrebbe la realizzazione di una sala polivalente da 250 posti, con ingresso in corrispondenza della scalinata di accesso all'ex discoteca. C’è anche l’ipotesi di creare una piccola piazzetta e una viabilità interna a ferro di cavallo, con accesso da via Diaz e parcheggi per i residenti sulla parte retrostante. In questi anni sono state discusse diverse ipotesi di rilancio dell’ex Mithos. Ma la volontà del privato di fare presto, per sfruttare la domanda nel mercato immobiliare, e la disponibilità del Comune a metterci la propria parte stavolta potrebbero fare la differenzia.

Il sindaco Daniele Pavan è ottimista, tanto da aver svelato il progetto al Consiglio. «Siamo in una fase iniziale, ma riteniamo che questo progetto possa essere un altro elemento di spinta per far girare il volano di questo territorio», ha detto Pavan, «Ci sarà un iter preciso da seguire. Ma la volontà dei privati ci fa sperare di riuscire a trovare la soluzione per il rilancio della piazza». 

Argomenti:urbanistica

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