Allevatori, “scompaiono” 500 aziende l’anno

Andretta (Confagricoltura): «La nostra carne è migliore ma le mense pensano solo ai costi»
Alcune mucche nei box di una stalla in una foto d'archivio. ANSA
Alcune mucche nei box di una stalla in una foto d'archivio. ANSA

MIRA. «In 10 anni sono sparite quasi 500 aziende di produzione di carne e latte della provincia. Erano 1500 ora sono un migliaio circa e tendono sempre più a diminuire sotto i colpi degli allevatori polacchi che vendono carne a minor prezzo perché di qualità nettamente inferiore». A spiegarlo è Luigi Andretta esponente di Confagricoltura che ha una grossa azienda di allevamento di carne bovina a Mira in via Molinella. I dati veneziani sono peggiori di quelli veneti dove il calo delle aziende e del solo 25 %. Andretta è anche presidente nazionale degli allevatori di Confagricoltura e illustrerà il prossimo 19 febbraio il valore delle aziende agricole italiane e venete e la qualità della nostra carne: «Vogliamo denunciare una situazione pesantissima e chiederemo lo sforzi di tutti, sindaci compresi, per rilanciare il settore nella nostra provincia. Va chiarito a tutti che il consumo della carne in Italia sta calando e per questo andrebbe incentivata una politica che punti a far comprare al consumatore le nostre carni perché di qualità superiore rispetto a quelle del resto dell’Europa. La carne italiana per i controlli e la preparazione degli allevatori è la migliore del continente. Sarebbe utile che comuni e scuole e ospedali la prevedessero nelle loro mense anche se costa leggermente di più».

L’azienda di Luigi Andretta è stata promotrice del disciplinare Qualità Verificata marchio della regione Veneto. Ha una superficie di 60 ettari coltivata a cereali (mais, frumento, soia) quasi la totalità del raccolto viene destinata all’alimentazione dei bovini da carne. L’allevamento ha una capacità di circa 800 capi ma attualmente vengono allevati solo 300 bovini, di razze francesi (limousine e blonde d’aquitaine) e italiane. Venerdì nella sua azienda di Mira saranno forniti i dati quantitativi e qualitativi aggiornati sul settore a livello Veneto, dove le aziende sono 5000, e veneziano, con le mille “superstiti”. (a.ab.)

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