All’asta i fondi rustici dell’Ipab Danielato

CAVARZERE. Scadono i contratti di affitto dei fondi rustici e l’Ipab Danielato riprova a fare l’en plein. Il patrimonio agrario del lascito di Andrea Danielato, infatti, era stato pensato, negli...

CAVARZERE. Scadono i contratti di affitto dei fondi rustici e l’Ipab Danielato riprova a fare l’en plein.

Il patrimonio agrario del lascito di Andrea Danielato, infatti, era stato pensato, negli anni ’30 del secolo scorso, dal benefattore, come la fonte di reddito a cui l’istituto avrebbe attinto per esplicare la sua attività di beneficenza a favore dei poveri cavarzerani. Erano altri tempi in cui, forse, la terra rendeva di più e l’assistenza si faceva più “alla buona”. Oggi gli standard alberghieri e sanitari impongono spese rilevanti per l'assistenza e il lascito, da solo, non basta. Oltretutto ci sono da pagare anche le rate del mutuo per la nuova casa di riposo. Ma già nel 2012 l’asta per l’affitto dei terreni aveva fatto registrare, in pratica, un raddoppio (rispetto alla media precedente di circa 650 euro l’anno a ettaro) dei canoni di affitto pagati dai concessionari e, adesso, il nuovo bando, tiene contro di questo progresso. Così, ad esempio, il fondo Lezze est, oltre 42 ettari, che era stato affittato a 1620 euro l’anno a ettaro, e il “gemello” Lezze ovest, poco più piccolo, già affittato a 1570 euro, vengono proposti a 1250 euro, il fondo Canaldose ovest passa da 1580 a 1450 euro di base d’asta; il fondo Coette basse, di 10 ettari, va in aumento dall’affitto di 980 euro alla base d’asta di 1150, il fondo Dolfina, un solo ettaro, “scende” invece da 950 a 750 euro. Attenzione, però, che le basi d'asta non sono i canoni che verranno pagati: le offerte, infatti, sono previste esclusivamente in aumento e, tre anni fa, la base d’asta era di 900 euro. Nulla vieta, quindi, che anche quest’anno possa esserci un sensibile aumento nel valore delle offerte e l'obiettivo dell’ente, almeno in prospettiva, dovrebbe essere la riconferma dei canoni precedenti. Il bando scade il 23 febbraio alle 9.30.

Diego Degan

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