Allarme smog, i pediatri di Mestre chiedono aiuto: "Malattie in aumento"

Lettera aperta dei medici: «Tanti bambini ammalati con tosse e bronchiti, il sindaco Brugnaro deve intervenire»
agenzia Candussi. foto dello Smog
agenzia Candussi. foto dello Smog

MESTRE. L’allarme l’avevano suonato già l’anno scorso ma nulla è successo, nemmeno dopo la convocazione della Procura della Repubblica che voleva saperne di più della loro lettera-denuncia sui rischi sanitari che corrono i bambini costretti a respirare aria sempre più inquinata da polveri e altri agenti tossici. Così, medici e pediatri di famiglia anche quest’anno, davanti all’emergenza-smog per i continui superamenti dei limiti di sicurezza, non ce l’hanno fatta a restare zitti neanche stavolta.

Venezia, infatti, resta saldamente al terzo posto nella classifica delle città più inquinate d’Italia ed è arrivata ormai al 62simo superamento del limite giornaliero di polveri sottili e ultrasottili (Pm10 e 2,5) presenti nell’aria che tutti respiriamo (ben più dei 35 al massimo previsti dalle direttive europee nell’arco di un anno) hanno scritto una nuova “lettera aperta”, nella speranza di venire ascoltati, almeno stavolta.

Smog stellare, Brugnaro: «Non blocco il traffico di auto e navi»
Agenzia Candussi, giornalista FAvarato. Protesta attivisti in via Miranese di fronte alla sede ARPAV

«Siamo un gruppo di pediatri e medici di medicina generale di Mestre e Venezia e vogliamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per la pessima qualità dell’aria che si respira in città e per i conseguenti danni alla salute di tutti ed in particolare delle fasce più deboli, bambini e anziani – spiega la lettera aperta –. I valori particolarmente elevati di polveri sottili sono concausa scientificamente provata di numerose malattie dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio; l’indifferenza o il fatalismo non sono cure scientificamente efficaci contro lo smog». «Rimedi possibili ce ne sono, come spiegano i pratici suggerimenti contenuti nel piano di emergenza proposto dall'Assemblea Permanente contro il rischio chimico e da altri Comitati cittadini – continua la lettera – . Ciò che latita è la volontà di metterli in atto».

Per questo pediatri e medici generali chiedono al «sindaco di Venezia, che per legge è la prima autorità in campo sanitario preposta alla difesa della salute dei propri concittadini e come tale ha il potere di emanare ordinanze urgenti, che vengano presi tutti i provvedimenti noti possibili, per l’immediato e poi in forma strutturale, al fine di ridurre le polveri killer , di concerto con i sindaci della Città Metropolitana e l’assessorato regionale».

Pediatri e medici ribadiscono la loro «disponibilità a partecipare ad ogni iniziativa di educazione, prevenzione e di miglioramento dello stato di salute della popolazione, soprattutto in situazioni di emergenza come queste».

«Purtroppo quando visitiamo bambini con tosse e bronchiti non possiamo fare molto – spiega il pediatra Paolo Regini – se non avvisare i genitori che questi disturbi non sono causati solo da virus e batteri, ma anche dalle polveri sottili e ultrasottili che impegnano l’aria a causa dell’inquinamento prodotto dall’uomo e dai suoi stili di vita insostenibili».

«Già l’anno scorso abbiamo resto note le preoccupazioni di chi, come noi medici e pediatri di famiglia, a contatto tutti i giorni con i cittadini per controllare la loro salute – aggiunge il dottor Sandro Di Giulio–. Siamo stati anche convocati in Procura ma poi non abbiamo visto nessuna decisione o atteggiamento conseguente, nemmeno da parte delle amministrazioni comunale e regionale». In effetti, l’anno scorso, in febbraio, il procuratore aggiunto della Repubblica, Adelchi D'Ippolito ha convocato la prima firmataria dell'appello, la dottoressa Lucia Magagnato, pediatra di famiglia, per farsi spiegare nel merito il perché di quel loro intervento. Dopo di che non è stata avviata nessuna indagine.

 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia