Allarme per le mareggiate Ecco le dune lungo il litorale

JESOLO. Prima grande ondata di maltempo, il litorale si “trincera” contro le mareggiate. Da oggi si prevedono pioggia, alta marea e forte vento di scirocco, ovvero le condizioni meteorologiche ideali...

JESOLO. Prima grande ondata di maltempo, il litorale si “trincera” contro le mareggiate. Da oggi si prevedono pioggia, alta marea e forte vento di scirocco, ovvero le condizioni meteorologiche ideali per determinare una consistente erosione marina.

Ma la Federconsorzi ha annunciato il completamento dei lavori per la grande duna protettiva eretta per circa il 90 per cento della costa jesolana. Si tratta di una soluzione “meccanica” in attesa della sospirata soluzione strutturale. La duna ha il compito di proteggere la spiaggia dalle mareggiate e al contempo trattenere, e se possibile aumentare, la sabbia a disposizione che a fine stagione invernale verrà nuovamente distesa.

«Oggi e in questi giorni», conferma il presidente della Federconsorzi, Renato Cattai, «prevediamo effettivamente delle mareggiate molto forti, visto che siamo in presenza di vento di scirocco e alta marea. Noi siamo comunque pronti per farvi fronte e la duna è stata alzata praticamente per tutta la spiaggia considerata a rischio, compresa la Pineta». Una soluzione diversa, quindi strutturale, pare ancora molto lontana. Ci aveva provato Moreno Buogo proponendo i “reefball”, ovvero una sorta dipalle di cemento forate che imitano una barriera corallina artificiale da deporre sul fondo. Ma la sperimentazione non ha avuto ancora il via libera. Il Comune, al centro studi del Magistrato alle Acque di Voltabarozzo, aveva preso invece in esame delle barriere subacquee, soffolte, come possibile soluzione.

Ma le indagini sul Mose hanno messo a tacere anche il dibattito su queste grandi opere che sono spesso fonte di forti speculazioni. Da oggi il litorale jesolano si prepara ad affrontare il maltempo, dopo che fino allo scorso weekend le spiagge hanno ospitato tantissimi pendolari che hanno sfruttato le temperature gradevoli per l’ultima tintarella.

Giovanni Cagnassi

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