Allarme ludopatia 300 casi solo a Jesolo molti sono giovani
JESOLO. Le dipendenze a tutto i livelli, soprattutto tra i giovani, sono state al centro di un incontro nella sala del patronato di San Giovanni Battista. L’amara scoperta è che oggi almeno 300 persone di Jesolo si rivolge al Serd dell’Usl in maniera continuativa per combattere droga o ludopatia. Ma la stragrande maggioranza continua a sprofondare nel baratro senza chiedere aiuto. Oltre 250 persone presenti con il professor Ernesto Gianoli, docente di psicologia clinica alla Iusve di Venezia, invitato dall’Associazione culturale monsignor Giovanni Marcato ad affrontare il tema di come “Vincere le dipendenze per riacquistare la libertà”.
L’occasione per una panoramica sulla comunità del Paese e del litorale che non sono immuni dal fenomeno. Basti pensare che al Serd della nostra Usl 4 sono aperte oltre 300 cartelle di cittadini jesolani in trattamento per varie dipendenze, soprattutto ragazzi. E nel Veneto Orientale si parla di almeno seimila persone affette da ludopatia. «Ci ha fatto davvero piacere che tante persone», commenta Davide Agostini, vicepresidente dell’associazione che ha curato in prima persona l’appuntamento, «abbiano accolto il nostro invito. Erano infatti presenti molti animatori dei gruppi giovanili delle parrocchie di Jesolo, insegnanti, dirigenti scolastici, rappresentanti del mondo dello sport, autorità politiche, parroci. In realtà era proprio a questo mondo che avevamo in particolare rivolto il nostro invito. È quel mondo che ha a che fare con la formazione di ragazzi e giovani».
Il professor Gianoli ha parlato del benessere che ogni persona ricerca e che si fonda sulla risposta a un bisogno. Se la risposta non arriva o è inadeguata ecco che ci sono le condizioni per qualche forma di dipendenza. Gioco, droga, ricerca del piacere sfrenato e altre. «Purtroppo al problema non si pensa mai abbastanza e si ha la tendenza a considerarsi immuni», ha detto, «la ludopatia, ad esempio, che purtroppo abbiamo l’impressione venga sottovalutata, nel 2016, ha bruciato in Italia ben 95 miliardi in gioco d’azzardo, l’8 per cento in più rispetto al 2015. Ciò significa che ogni secondo si spendono 3,012 euro per il gioco. Nel Veneto nel 2015 i vari Serd hanno seguito 24.534 pazienti di cui il 5 per cento di giovani tra i 15 e 19 anni. Jesolo non è un’isola felice. Al Serd della nostra Usl sono aperte oltre 300 cartelle di nostri concittadini in trattamento per varie dipendenze. Crediamo quindi che questo argomento debba occupare un posto nell’agenda della nostra città e non può essere relegato nelle sue retrovie».
L’antidoto alle dipendenze è rappresentato dall’educazione e formazione, attraverso le istituzioni pubbliche, famiglia, scuola, parrocchia, mondo dello sport, ognuno nella propria specificità.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia