Allarme droga nelle scuole Il 17enne rimane in carcere

Portogruaro. Erano destinati agli studenti delle superiori i due etti di marijuana trovati nei vestiti e nelle mutande del minorenne arrestato alla stazione dei bus

PORTOGRUARO. Resta nel carcere minorile di Treviso il 17enne di Ceggia arrestato per il possesso di 2 etti di marijuana dai carabinieri di Portogruaro al nuovo Terminal delle corriere, vicino alla stazione ferroviaria. Il giovane si trovava in compagnia della sua ragazza e ora si trova ristretto nel capoluogo della Marca, a disposizione dell’autorità giudiziaria minorile di Trieste. Quasi certamente perderà l’anno scolastico. I carabinieri del Nucleo radiomobile hanno operato l’arresto dopo aver eseguito alcune indagini preliminari.

I militari hanno scoperto che negli ultimi tempi, a ridosso del lungo fine settimana di Halloween, si sono registrati flussi anomali di droga nella città del Lemene. Questo ha insospettito i carabinieri che hanno fatto degli appostamenti in alcuni punti nevralgici, prima di tutto nei pressi delle scuole. Quasi certamente, secondo fonti investigative, i due etti di marjiuana erano destinati agli studenti degli istituti superiori portogruaresi, residenti anche in provincia di Udine e nella Bassa pordenonese. Il fenomeno della droga resta quindi molto preoccupante.

Il giorno dopo l’arresto, e prima di essere ascoltata come testimone, la fidanzata del giovane finito in carcere minorile, è andata regolarmente a scuola. Ha pranzato, per modo di dire, in un locale molto frequentato del centro, ed è scoppiata a piangere confidandosi con gli amici.

«Io non sapevo nulla della droga», ha continuato a ripetere mentre il panino da lei ordinato diventava freddo e immangiabile. Alla fine non ha mangiato nemmeno un pezzo di quel panino. I genitori del 17enne di Ceggia sono distrutti. Ed è proprio in famiglia e a scuola che non si deve più abbassare la guardia.

Ne è convinto anche l’assessore provinciale veneziano all’edilizia scolastica, Giacomo Gasparotto.

«La prevenzione va gestita dalle famiglie e anche dai presidi. Sono proprio i dirigenti scolastici coloro che devono alzare di più la guardia; e soprattutto devono segnalare qualsiasi anomalia nel comportamento dei ragazzi e ragionare con le famiglie sulle eventuali iniziative da intraprendere. Non si può accettare che tutta quella droga venga destinata agli studenti. Cerchiamo di essere più attenti in famiglia», avverte l’assessore Gasparotto, «dobbiamo fare gli interessi dei ragazzi, anche dicendo di no. Dobbiamo indirizzare i ragazzi al rispetto delle regole. Un padre e una madre devono chiedersi se è giusto che un figlio o una figlia torni a casa alle 5 della mattina senza dare una spiegazione su come abbia trascorso la notte».

Rosario Padovano

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