Allarme bomba alla Basilica della Salute
Allarme bomba alla Basilica della Salute, trovato un oggetto metallico nascosto vicino a un altare. Evacuata l'intera zona, Canal Grande chiuso alla navigazione. Artificieri sul posto. Il contenitore “aperto” con un getto d'acqua ad altissima pressione sparato da un cannoncino era vuoto. Molto probabilmente si tratta di un’urna cineraria. Indaga la polizia.
Poco dopo l'una di ieri il rettore della Salute, monsignor Fabrizio Favaro, ha chiamato la polizia dopo che era stato trovato un contenitore in metallo accanto ad uno degli altari laterali della Basilica più amata dai veneziani, disegnata dal Longhena dopo che il Senato aveva fatto voto alla Madonna di costruire una chiesa "spettacolare" se fosse finita l'epidemia di peste del 1631.
Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti. Dopo un primo controllo hanno deciso che dell’oggetto dovevano occuparsi i loro colleghi artificieri. A quel punto è scattato il protocollo antiterrorismo predisposto dalla questura. Sul posto sono intervenuti gli artificieri, i vigili del fuoco, la Digos, mentre la centrale operativa del 118 ha fatto avvicinare un’idroambulanza.
Dopo un esame esterno dell’oggetto metallico gli artificieri hanno deciso di “aprire” l'oggetto. Evacuati Basilica, sagrato e approdo Actv. Contemporaneamente la polizia locale ha chiuso al traffico il canal Grande.
Gli artificieri hanno trasportato l'oggetto sui gradini dov'era stato preparato un contenitore. Qui è stato poi fatto avvicinare uno speciale cannoncino che spara un getto d'acqua ad altissima pressione.
Non appena avuto il via libera gli artificieri sono entrati in azione e l'oggetto è stato aperto. Si trattava di un'urna cineraria vuota. Alla fine fli agenti della Digos lo hanno sequestrato. Secondo la polizia l'oggetto non può essere capitato lì per caso. Ma non è scluso che si tratti di un fedele che forse voleva far benedire l’urna.
La polizia che si sta occupando anche di altri casi simili, non scarta nemmeno l’ipotesi che qualcuno si stia divertendo in città a creare confusione lasciando oggetti o pacchi sospetti nei punti più disparati e a rischio attentati. Magari si tratta di un mitomane a cui piace assistere all’intervento degli artificieri. Dall’inizio dell’anno sono quindici gli interventi degli artificieri per pacchi e valigie sospette.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia