Allarme bancomat clonati, ecco i rimedi: l’importante è controllare che la tastiera e la fessura siano ben fissate

VENEZIA . Ritorna l’incubo bancomat clonati in centro storico, dove in sette giorni sono stati scoperti sette sportelli clonati. Sportelli per il prelievi di denaro, dove i truffatori avevano applicato degli skimmer di ultima generazione molto sofisticati. Solo in un caso, i carabinieri, sono riusciti a individuare il responsabile. Si tratta di un bulgaro, alla fine denunciato.
Ecco i consigli di polizia e associazioni di categoria, primo per evitare che la propria carta venga clonata e poi come correre ai ripari una volta subito il danno:
1) controllare che la tastiera del bancomat sia ben fissata e che la fessura dove si inserisce la carta sia anch’essa ben fissa.
2) Se la carta rimane incastrata denunciare l’accaduto alla banca senza abbandonare lo sportello Atm (Bancomat) ma telefonando in filiale o al numero verde per bloccarla se l’agenzia è chiusa.
3) Se possibile utilizzare bancomat nell’area self all’interno della banca.
4) Se lo sportello è su strada diffidare della gente che tende ad avvicinarsi troppo e nel caso sospendere l’operazione.
5) Rifiutare l’aiuto di terzi.
6) Digitare il pin sempre coprendo la digitazione con l’altra mano.
7) Attivare il servizio sms per ogni operazione svolta con la carta.
8) Denunciare la truffa alle forze dell'ordine.
9) Non gettare la ricevuta. Da quel foglietto i malviventi possono recuperare i dati della vostra carta elettronica.

Nelle città d’arte e nelle località turistiche un altro fenomeno di truffe è diffuso: la manomissione dei Pos utilizzati negli esercizi commerciali. I malviventi dopo aver inserito un microprocessore che registra i codici della carta di credito o il pin, rubano i vari dati. Una volta rimosso il microchip i dati vengono usati per clonare carte di credito e tessere bancomat. Ecco i suggerimenti forniti dalla polizia:
1) diffidare di chi non ha il Pos a vista o effettua più “strisciate”.
2) Prima di firmare una ricevuta d'acquisto controllare che l'importo indicato sia corretto.
3) Non gettare mai le ricevute.
4) Tenersi sempre aggiornati sui limiti di prelevamento e pagamento della carta, e controllare frequentemente l’estratto conto e la lista dei movimenti.
5) Quando si utilizza la carta di credito in un esercizio commerciale è consigliabile consegnarla direttamente alla cassa e tenerla sempre sott’occhio.
6) Non cedere mai la carta di credito e il pin ad altre persone.
Le banche da tempo hanno adottato dei sistemi di sicurezza per prevenire le truffe, dall’installazione degli sportelli bancomat nelle aree self delle banche che non consentono la sovrapposizione di false tastiere o fessure. Oppure utilizzano carte di credito con i chip più difficili da clonare rispetto a quelle con la banda magnetica. Il problema è che queste carte non sono ancora così diffuse negli Stati Uniti e in America Latina. Ma la battaglia contro chi clona carte di credito e bancomat non è certo finita. Infatti ora che le banche sono più sicure, i truffatori si stanno concentrando sui punti più deboli come i distributori di benzina, i totem per il pagamento dei parcheggi, gli sportelli delle postapay, le biglietterie automatiche di biglietti ferroviari o di altri mezzi di trasporto. Sportelli decisamente meno protetti di quelli delle banche. E poi c’è il cosiddetto “lebanese loop” dove con uno strumento applicato allo sportello viene bloccata la tessera. Nel momento che il malcapitato cliente cerca di far uscire la tessera interviene il truffatore che gli spiega di digitare nuovamente il pin che lui legge e impara. Una volta che il cliente se ne va, lui recupera la carta e può usare conoscendone il pin.
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